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Congresso in lotta contro corti speciali di Bush

Già 39 i membri della Camera dei Rappresentanti in lotta contro le leggi liberticide di Bush. Che, se attuate, consentirebbero persino la segretezza delle esecuzioni capitali...

di Paolo Manzo

Una quarantina di membri del Congresso Usa, in gran parte democratici, hanno scritto al presidente George W. Bush per protestare contro la decisione di instaurare tribunali militari speciali. Lo hanno reso noto oggi fonti parlamentari.

“Ci opponiamo alla creazione di tribunali militari che secondo il decreto
permetterebbero arresti segreti, verbali di accusa segreti (…) giudizi
segreti e persino esecuzioni capitali segrete”, affermano i parlamentari nel documento.

Bush ha deciso con il decreto presidenziale del 13 novembre d’instaurare tribunali militari speciali per giudicare stranieri sospettati di avere commesso atti terroristici.

Bush ha giustificato più volte la possibilità di ricorrere ai tribunali militari, dichiarando persino ieri di essere “assolutamente certo di aver preso una saggia decisione”.

La creazione di questi tribunali preoccupa molti membri del congresso e
tutte le associazioni per la difesa dei diritti umani che difendono il diritto
costituzionale in base al quale ogni persona ha diritto ad un giusto processo.

“Se un cittadino degli Stati Uniti d’America fosse accusato di un crimine in un altro Paese, noi esigeremmo niente meno che il suo diritto ad uavere un giudizio giusto”, hanno ribadito i 39 membri della Camera dei Rappresentanti.

Anche un rappresentante repubblicano conservatore della Georgia, Bob Barr, figura tra i firmatari del documento. Il presidente del gruppo, il democratico Dennis Kucinich (dell’Ohio), ha affermato in un comunicato che presenterà questa settimana un disegno di legge con l’obiettivo di proibire l’uso dei fondi provenienti dal bilancio della Difesa, atti a finanziare i tanto discussi tribunali

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