Famiglia

Caritas: fermare la tratta dei minori stranieri

Sono 14 mila quelli giunti in Italia dal luglio 2000

di Redazione

Cresce il numero dei minori stranieri presenti in Italia e la Caritas mette in guardia da quello che definisce ”la tratta” di questi minorenni sfruttati dalla criminalita’ organizzata. Una presenza che ha ormai raggiunto, secondo i dati forniti dall’Ufficio minori della Presidenza del Consiglio, le 7.900 unita’ ai quali vanno aggiunti piu’ di 6.000 ragazzi divenuti nel frattenpo maggiorenni. A parlare stamane di immigrazione minorile e’ stata la Caritas di Roma che ha organizzato al Cnel un seminario dal titolo: ”Soli per il mondo”. La Caritas ha chiesto che si modifichi il dispositivo di legge che impedisce attualmente in Italia ad un minore di avere automaticamente riconosciuto il permesso di soggiorno una volta raggiunta la maggiore eta’. Ma chi sono i minori che giungono nel nostro paese? Secondo i dati forniti oggi dalla Caritas sono in media ragazzi che hanno un’eta’ media di 16 anni, in genere clendestini, spesso inviati dai propri genitori in cerca di fortuna o partiti per sfuggire a situazioni di disagio economico. Provengono principalmente da Romania, Moldavia e Albania. ”Questi minori – ha affermato un altro operatore Caritas, Nadio La Gamba – operano delle scelte ‘adulte’ ma si trovano poi a chiedere interventi non solo assistenziali e di segretariato sociale ma di sostegno in un momento particolarmente delicato del loro sviluppo. Molti di loro mostrano crisi di cedimento, vere e proprie regressioni psichiche, attacchi di panico, disturbi psicosomatici”. ”Ma la realta’ dei minori stranieri in Italia – ha aggiunto Mauro Valeri del Comitato minori stranieri della Presidenza del Consiglio – e’ molto piu’ complessa. Non ci sono solo i casi piu’ difficili. Anzi, dall’Albania ormai e’ in usoanche nelle famiglie benestanti inviare in Italia i propri figli con dei soldi in tasca per cercare fortuna”. Certo e’, ha confermato lo stesso Valeri, non mancano le zone d’ombra come quelle rappresentate dalle bambine sfruttate sulla strada (una quarantina di casi accertati) e della prostituzione maschile di cui poco ci si occupa ma che sembra piu’ estesa di quella femminile.


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