Non profit

Don Rigoldi: «Una fondazione con il mio nome per guardare al futuro»

Tra i fondatori della nuova realtà Comunità Nuova e l'associazione Bambini in Romania.

di Antonietta Nembri

Prepararsi al futuro. Questa una delle motivazioni alla base della nascita della Fondazione don Gino Rigoldi, presentata pochi giorni fa a Milano durante un incontro in Fondazione Cariplo.
Porta il nome del cappellano dell’Istituto penale per minorenni Beccaria «con me ancora vivo», specifica don Rigoldi nel raccontare questa nuova creatura che vede tra i fondatori oltre ad alcune persone (Edoardo Andreoli, Roberto Bacci, Gianfranco De Martini, Mariella Enoc, Marco Morelli, Cesare Ponti, Pierfilippo Pozzi e Walter Saettone) le due realtà fondate da don Gino Rigoldi: Comunità Nuova e Bambini in Romania. «Le due associazioni mantengono la loro autonomia. La fondazione è una sorta di ombrello, un sostegno in più per il futuro».

Quali sono le finalità di questa nuova entità?

Custodire, promuovere e continuare quello che si è fatto in oltre 40 anni come Comunità Nuova e 16 anni con Bambini in Romania. Mantenendo quelle che sono le linee politiche di accoglienza e cura educativa dei giovani che abbiamo sviluppato in tutti questi anni

Lei è il presidente di questa Fondazione che porta il suo nome…

Mettiamola così: ho compiuto 75 e anche se non ho nessuna intenzione di andare in pensione devo pensare al futuro. Per esempio in Comunità Nuova cerco di essere meno coinvolto nella gestione diretta, lasciando il passo ai giovani, a quanti partecipano da anni e hanno imparato i nostri valori che per esempio sono il non giudizio, l’accoglienza. La Fondazione è per dare continuità, vuol essere un rinforzo ideale ed economico perché questi principi non si disperdano.

L'idea della fondazione è nata per prepararci al futuro

don Gino Rigoldi

Comunità Nuova continuerà nella sua azione di accoglienza ed educazione, mentre l’associazione Bambini in Romania proseguirà nell’attività in Italia e soprattutto in Romania, dove anche quest’anno andranno come volontari 130 ragazzi, ci sono già attività della Fondazione?

Tra le due associazioni continuerà la relazione di scambio che già c'è, le cose che facciamo oggi serviranno anche in futuro e la fondazione sarà il luogo della sperimentazione e del rinforzo delle iniziative che già ci sono. Per esempio noi diamo molto valore alla relazione e nella formazione degli insegnanti la valorizziamo. Nelle scuole superiori proponiamo agli insegnanti un percorso sulla relazione, lo proponiamo anche ai genitori, a quelli che ci stanno, e per tutti diventa il modo per apprendere il “come si fa con gli altri”. In queste occasioni quello che si impara è l’importanza dello stare seduti in circolo. Come fondazione potremo proporre iniziative come quelle che si fanno per esempio negli Usa in cui ci sono queste occasioni di scambio di opinioni tra insegnanti, genitori e studenti. È un salto di qualità e potrebbe diventare un modello.

Da 40 anni come Comunità Nuova vi occupate di giovani e della loro formazione…

La Fondazione continuerà in questa linea e cercherà di sviluppare anche nuovi progetti soprattutto dedicati alla crescita e alla formazione dei giovani, soprattutto quelli che per motivi sociali ed economici hanno meno possibilità di progettare il futuro. Per prima cosa promuoveremo l’attivazione di Garanzia Giovani qui in Lombardia soprattutto nei confronti dei giovani delle periferie. E poi vedremo… se si raccoglieranno nuove risorse… noi puntiamo in avanti.

Oltre alle due associazioni e ai fondatori chi altro c'è nella fondazione?

I soci fondatori sono dieci persone che ci accompagnano per le loro competenze o per le loro disponibilità economiche. E da ora è possibile associarsi alla fondazione, la nostra logica è sempre quella che nell’essere in tanti si è più forti che nell’essere in pochi. È una mia idea da sempre. Già 42 anni fa quando arrivai al Beccaria, non ho mai pensato o voluto essere superman, infatti, nel giro di pochi mesi avevo già sette volontari.


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