Non profit

Quanti certificati per i bandi comunali

Spieghiamo il significato di termini quali “ottemperanza” o “clausola sociale” in caso di partecipazione a gare. Alcuni dei tanti elementi della burocrazia amministrativa

di Giulio D'Imperio

Sono la presidente di una cooperativa sociale operante nella provincia di Lucca. Nel testo di un bando relativo a una gara di appalto indetta da un Comune della provincia, ho letto due termini mai riscontrati nei bandi di concorso cui ho già partecipato: il primo è ?certificato di ottemperanza?, l?altro è ?clausola sociale?. E. R. (email) Risponde Giulio D?Imperio Prima di spiegarle l?esatto significato dei due termini da lei letti per la prima volta nel bando di concorso, ci tengo a precisare che non si tratta di alcunché di irregolare, ma soltanto di una normale prassi che un?amministrazione pubblica dovrebbe seguire nel redigere un bando di gara di appalto. Il ?certificato di ottemperanza?, previsto dall?articolo 17 della legge 68/99, serve a certificare che l?azienda che intende partecipare al bando della gara di appalto ha rispettato quanto previsto riguardo l?obbligo di assumere disabili nell?ambito delle proprie aziende. Questo certificato viene rilasciato all?azienda, in seguito ad apposita richiesta, dagli uffici competenti e deve avere come data di rilascio una anteriore a quella del bando, così come previsto dalla circolare del ministero del Lavoro e della previdenza sociale n. 41/2000. È stato inoltre specificato da un?altra circolare del ministero del Lavoro e della previdenza sociale (la n. 79/2000) che il ?certificato di ottemperanza? ha una validità di sei mesi. La medesima circolare ministeriale ha previsto che, quando una azienda intende partecipare a più gare d?appalto nel giro di sei mesi, l?azienda stessa può presentare lo stesso certificato accompagnato da una dichiarazione sostitutiva del legale rappresentante con cui si confermi la persistenza della situazione riprodotta nel certificato. Con questo deve essere presentata preventivamente alla pubblica amministrazione che ha indetto la gara d?appalto, anche una dichiarazione del legale rappresentante che attesti di essere in regola con le assunzioni obbligatorie. È opportuno chiarire che non tutte le aziende sono obbligate a presentare il ?certificato di ottemperanza?. Sono, infatti, esonerate da tale obbligo le aziende che, avendo un numero di dipendenti inferiore a 15 o pur avendo un numero di dipendenti compreso tra 15 e 35, non hanno assunto disabili in quanto non hanno provveduto a effettuare una nuova assunzione dal 18 gennaio 2000. Pertanto, le uniche aziende che devono presentare il ?certificato di ottemperanza? sono quelle che hanno un numero di dipendenti superiori a 35 o che, in base a quanto previsto dalla legge 68/99, sono state obbligate a far ricorso al collocamento obbligatorio che impone in pratica l?assunzione di disabili. In base a quanto appena detto si renda conto se la sua azienda sia soggetta o meno all?obbligo di presentare il certificato richiesto. Infine, occorre chiarire che la ?clausola sociale? non prevede nessun obbligo da parte dell?azienda che intende partecipare a gare d?appalto. Con tale clausola si intende indicare l?opportunità offerta alle pubbliche amministrazioni di cautelarsi nel caso in cui l?azienda che vince l?appalto non ottemperi ai pagamenti delle retribuzioni e contribuzioni dei propri lavoratori. Tenendo conto della responsabilità del committente nel caso di simili inadempienze da parte dell?azienda che ha vinto l?appalto, la pubblica amministrazione ha l?opportunità di applicare la ?clausola sociale? che consiste nel trattenere una percentuale dell?importo in denaro previsto per adempiere al servizio oggetto della gara.


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