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Tagli di spesa: subbuglio in farmacia

Il decreto sui medicinali crea polemiche per il rischio di disparità tra Regioni. Il Tribunale del malato dice che non ci saranno più livelli uniformi di assistenza

di Benedetta Verrini

E’ stato definito decreto taglia-spesa: il dl n. 347, contenente ?interventi urgenti in materia sanitaria?, introdurrà importanti cambiamenti nella classificazione dei farmaci e una drastica riduzione della spesa farmaceutica. Ma sulla sua conversione è scontro alla Camera tra maggioranza e opposizione, tra il ministro Girolamo Sirchia e la Commissione unica del farmaco (Cuf), tra governatori delle Regioni e rappresentanti delle associazioni dei consumatori. «L?impatto di queste misure sui cittadini sarà pesante: non ci saranno più livelli uniformi di assistenza e dovremo fare i conti con una situazione di disequità tra le diverse aree del Paese» spiega Stefano A. Inglese, responsabile delle politiche nazionali del Tribunale per i diritti del malato.

Il decreto che rivoluziona la spesa del settore sanitario promette di creare un?onda lunga di polemiche. Le più accese e preoccupate arrivano proprio dalle associazioni che prospettano una pesante ricaduta economica e burocratica sulle spalle dei cittadini. Nel mirino c?è, in particolare, lo smantellamento dell?obbligo di uniformità nei livelli di assistenza, a favore di un più blando obbligo di attenersi a livelli ?essenziali?. Con la piena realizzazione del federalismo nell?ambito della gestione della spesa farmaceutica, questo decreto apre di fatto la strada alla formazione di 21 prontuari regionali. «Si autorizzano le Regioni, che hanno fortemente voluto questo decreto, a decidere con atto amministrativo quali farmaci mettere parzialmente o totalmente a pagamento» dice Stefano A. Inglese. «Si finirà con l?avere medicine che, ad esempio, in Puglia sono a carico del paziente e in Emilia Romagna vengono distribuite gratuitamente».
La Cuf ha già predisposto con un provvedimento la riclassificazione dei servizi e dei farmaci in quattro fasce: quelli erogati a totale carico del Ssn (fascia A); quelli che richiedono un contributo del 10-20% a carico del cittadino; quelli che richiedono un contributo del 50%, e quelli totalmente a carico. Su questo elenco si è aperta una delicata vertenza tra il ministro Sirchia e gli esperti della Cuf: in un documento, questi hanno rivendicato la loro autonomia rispetto alle scelte e alle priorità politiche espresse dal ministro e dai governatori regionali.
«Per andare incontro alle esigenze di sostenibilità delle Regioni, il decreto ha stabilito un tetto di spesa farmaceutica pari al 13% della spesa sanitaria» continua A. Inglese. «Una soglia davvero bassa, se si pensa che l?Italia, nella spesa farmaceutica, si mantiene di un punto percentuale al di sotto della media dei Paesi che hanno i suoi stessi livelli di sviluppo. Questo dl, inoltre, complica la vita ai cittadini: il taglio delle multiprescrizioni nelle ricette costringerà i malati cronici a recarsi molto più spesso dal medico».
Tra le altre modifiche, c?è un drastico taglio dei posti letto negli ospedali (si fissa lo standard di una dotazione media di 5 posti letto per mille abitanti, di cui 1 riservato alla lungodegenza); e una discussa ?sperimentazione? sul rimborso dei farmaci, calcolato per classi omogenee sul prezzo ?più basso del corrispondente farmaco generico disponibile? (art.7). «Cosa significa? Che se il paziente vuole un farmaco innovativo, più costoso, deve pagarsi la differenza».

I punti più discussi

Art. 3: Fa slittare dal 1 gennaio 2002 al 1 gennaio 2003 la riduzione programmata dei ticket sulla diagnostica

Art. 5: Stabilisce che la spesa farmaceutica a carico del SSN non può superare il 13% della spesa sanitaria complessiva

Art. 6: Introduce il criterio dei ?livelli essenziali di assistenza?, per i quali la Cuf individuerà l?elenco dei farmaci ?non essenziali? e quindi totalmente o parzialmente a carico del paziente

Art. 6 (II comma): Consente alle Regioni di stabilire, con semplice atto amministrativo, la rimborsabilità dei suddetti farmaci

Art. 7: Stabilisce che il prezzo di rimborso dei farmaci a uguale composizione sarà il più basso possibile

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