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L’UE e la Fondazione Gates si alleano contro la malnutrizione

Nell'era delle partnership, la Commissione UE e la Fondazione del magnate americano annunciano alle Giornate europee per lo sviluppo in programma a Bruxelles il lancio di un progetto ambizioso contro la malnutrizione infantile che supera i 23 milioni di euro.

di Donata Columbro

Se in tempi di crisi oltre l’80% dei cittadini europei pensano che la cooperazione allo sviluppo è uno strumento ancora utile per lottare contro la povertà, alcuni motivi ci saranno. Uno di questi sono i risultati raggiunti dai programmi e progetti di sviluppo implementati nell’ambito degli Obiettivi del Millennio (MDGs). Basta citarne tre: oggi la popolazione che vive in condizioni di estrema povertà è diminuita dal 36 per cento nel 1990 al 14,5 per cento nel 2011; gli interventi sulla mortalità infantile permettono di salvare 17.000 bambini ogni giorno; il tasso di mortalità materna è calato del 45 per cento tra il 1990 e il 2013.

I buoni risultati ottenuti con gli MDGs sono stati elencati durante la sessione inaugurale della nona edizione delle Giornate europee per lo sviluppo (#edd15) che si è aperta ieri a Bruxelles. Passata la sbornia dei successi, c’è chi ha ricordato che la strada per sradicare la povertà nel mondo è ancora tutta in salita. E chi si è impegnato a lottare a favore di uno sviluppo sostenibile, lo deve fare sul serio. Lo hanno fatto capire senza troppi giri di parole Jean-Claude Juncker, il presidente della Commissione europea, e Martin Schulz, il presidente del parlamento europeo, che hanno approfittato del palcoscenico degli Edd per ricordare l’obiettivo comune dell’Unione europea di raggiungere lo 0,7 per cento del PIL negli aiuti pubblici allo sviluppo (APS) entro il 2030. Nonostante un miliardo di persone vive ancora sotto la soglia di povertà, sono solo quattro i paesi dell’Ue che l’hanno raggiunto (e, in un caso superato, quello del Lussemburgo). Ma bastano gli APS per sconfiggere fame e povertà? No. All’unisono, speaker e partecipanti sono tutti d’accordo nel dire che ci vuole il contributo di tutti. E tutti significa, tra l’altro, la società civile, il settore privato, i paesi emergenti.

La Conferenza sui finanziamenti allo sviluppo prevista a luglio in Etiopia, dove bisogna arrivare coesi e preparati, sarà un vero banco di prova per la Comunità internazionale. “Ma se si va ad Addis Abeba con la convinzione che la cooperazione si fa solo con gli aiuti pubblici allo sviluppo, allora il vertice fallirà”, ha avvertito Neven Mimica, Commissario europeo per la cooperazione internazionale e lo sviluppo.

Ecco perché l’annuncio di una nuova partnership tra la Commissione UE e la Fondazione Bill & Melinda Gates per ridurre il numero di bambini che soffrono di malnutrizione cronica, potrebbe essere una nuova notizia in termini di differenziazione dei fondi: è il lancio delle Piattaforme nazionali di informazione sulla nutrizione, per la quale sono previsti 23,5 milioni di euro di finanziamenti da parte dell’UE, a cui la Gates contribuisce con 500mila di dollari.

Le piattaforme daranno strumenti concreti per monitorare la riduzione della malnutrizione, migliorare le informazioni e l’analisi sulla tematica, e permetteranno ai paesi partner di sviluppare politiche migliori basate sui risultati. I paesi che per primi beneficieranno di questo nuovo strumento sono Bangladesh, Burundi, Ethiopia, Kenya, Laos e Niger. Melinda Gates ha annunciato anche che la fondazione raddoppierà gli investimenti nel campo della nutrizione per i prossimi sei anni, fino a raggiungere la cifra di 775 milioni di dollari. “Il 2015 è un anno cruciale, abbiamo raggiunto già dei risultati, quello che possiamo fare con i Sustainable development goals – gli obiettivi che saranno ratificati a settembre e che sostituiscono gli obiettivi del millennio con la scadenza del 2030 -, è molto di più”, dice Melinda Gates all’inaugurazione degli European development Days. “La partnership è positiva perché in questo modo si crea competizione tra i donatori e in più è facile attirare consenso su questo tema”, ha confermato a Vita.it Klaus Rudischhauser, vice direttore generale della direzione della cooperazione e dello sviluppo alla Commissione europea.

Mimica ha confermato l’impegno europeo di almeno 7 milioni entro il 2025 per l’iniziativa e di €3.5 miliardi in azioni contro la malnutrizione entro il 2020.

Credito foto: Sant'Egidio.

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