Formazione
L’app che dà nuovi occhi ai ciechi
Si chiama Be My Eyes ed è stata lanciata a inizio gennaio in Danimarca. Mette in relazione persone non vedenti e vedenti, “che prestano i loro occhi” ai ciechi, aiutandoli nelle loro mansioni quotidiane.
Be My Eyes (cioè: “Sii i miei occhi) è una nuovissima applicazione che consente di mettere in relazione persone non vedenti con persone vedenti che “prestano loro gli occhi” , come recita lo slogan dell’app, per aiutare i ciechi a svolgere le normali mansioni della vita di tutti i giorni. Perchè “per i non vedenti anche i più piccoli compiti di casa possono spesso diventare delle sfide molto grandi”.
Quando una persona non vedente, registrata all’app, ha bisogno di aiuto, si collega con il suo smart-phone (l’app è per ora disponibile su iPhone) tramite una video call a uno dei volontari registrati e disponibili in quel momento. La video chiamata viene trasferita sul display del volontario, che può rispondere in tempo reale alle richieste della persona non vedente. Quest’ultimo può chiedere indicazioni come se si trovassero entrambi assieme.
Come domandare la data di scadenza di un prodotto, chiedere indicazioni sulla strada da prendere , scegliere un prodotto da uno scaffale di un supermercato, o ritrovare un oggetto che si è perso in casa.
E’ un app che “mette in relazione”, dà l’opportunità a non vedenti e vedenti di lavorare assieme per risolvere le difficoltà che affrontano tutti i giorni i ciechi.
Lanciata a gennaio di quest’anno in Danimarca da Hans Jørgen Wiberg, anch’egli non vedente, Be My Eyes è stata presentata per la prima volta nel corso dello Startup Weekend ad Aarhus nel 2012, dove ha vinto il premio per l’idea più innovativa.
A 24 ore dal suo lancio, l’app aveva già 12.300 volontari iscritti e più di 1000 non vedenti registrati. Be My Eyes è disponibile in 10 lingue, tra cui anche l’italiano.
Nel 2013 l’app ha ricevuto un finanziamento di 1.8 milioni di corone dalla Velux Foundation grazie al quale ha potuto iniziare la sua attività.
Per evitare abusi, c’e un sistema di “rating” per ogni persona non vedente e per ciascun “aiutante” iscritti al network. Chi ha un punteggio al di sotto di un certo livello è escluso dal network.
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