Welfare

Alcolismo: è maschio e colto il bevitore tipico

Complessivamente, il numero di chi beve alcolici e' sceso dal 79% del 1991 al 75% nel 1994, per poi risalire fino all'80% nel 2000

di Gabriella Meroni

E’ maschio e vive al Nord Italia, non ha problemi di denaro ed e’ un “divoratore” di libri. Ma usa anche il pc, naviga in Internet e guarda videotape. Questo l’identikit del bevitore tipo under 34 anni delineato dall’Osservatorio permanente sui giovani e l’alcol, che oggi a Roma tira le somme di 10 anni di studi sul rapporto fra i ragazzi italiani e gli alcolici. Dall’indagine emerge, infatti, che vino, birra e superalcolici ‘piacciono’ piu’ ai ragazzi. In 10 anni, inoltre, il numero di consumatori e’ aumentato (8 giovani su 10 non disdegnano un bicchierino), mentre si e’ ridotta la quantita’ di alcol consumata a testa. Fra i giovani ci sono sempre piu’ bevitori occasionali, che non disdegnano un ‘goccetto’ a una cena con gli amici, mentre resta stabile la percentuale di chi abusa. Insomma, l’Osservatorio racconta di una societa’, quella dei giovani italiani, capace di autoregolarsi. Complessivamente, il numero di chi beve alcolici e’ sceso dal 79% del 1991 al 75% nel 1994, per poi risalire fino all’80% nel 2000. Ma i ragazzi bevono meno: dai 9,1 litri a testa l’anno del 1991 ai 7,5 litri nel 2000. E la percezione dell’alcool da parte degli intervistati ”lascia trasparire – dicono gli esperti – le caratteristiche di un atteggiamento comune alla maggioranza della popolazione italiana”. Infatti ‘bere uno o due bicchieri di vino o di birra al pasto e’ una cosa normale’ per l’86% dei giovani, ma anche ‘ubriacarsi una volta non e’ grave, purche’ non diventi un’abitudine’ (72%). Per 7 ragazzi su 10 le bevande alcoliche in piccola quantita’ non danneggiano la salute, ma bere molto e’ come drogarsi (82%). ”Emerge – secondo l’Osservatorio – una consapevolezza dei rischi derivanti alla propria salute dall’attitudine ad abusare di alcool”. I ragazzi non condannano chi beve, ma riaffermano la responsabilita’ e la capacita’ di autoregolarsi. In particolare, nella fascia dei 15-24enni, i consumatori di alcolici sono passati dal 74% nel 1991 al 77% nel 2000. Fra questi, pero’, resta stabile la ‘nicchia’ di chi ha detto di essersi ubriacato piu’ di una volta negli ultimi 3 mesi: dal 2% nel periodo 1991-1994 al 3% nel 2000. Anche fra i piu’ grandi aumentano i bevitori occasionali e restano invariati quelli che abusano degli alcolici. Tra il 1997 e il 2000 sono passati dall’80% all’87%. La ‘mappa degli abusi’ conferma una prevalenza nel Nord d’Italia, mentre le regioni meridionali confermano una tendenza al consumo moderato. A Nord Ovest, dove risiede il 27% dell’intera popolazione italiana, vive il 27,4% dei consumatori regolari: quelli che si concedono un ‘goccetto’ almeno una volta la settimana. Ma anche il 26,9% di quelli occasionali. Al Meridione, invece, che rappresenta il 34,8% dell’intera popolazione, si concentra il 36,4% di chi non beve.


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