Formazione

Onu: 2002 sarà Anno per patrimonio culturale

L'Unesco sarà capofila per le iniziative connesse

di Gabriella Meroni

Il 21 Novembre scorso l?Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha proclamato il 2002 Anno per il Patrimonio Culturale, scegliendo l?Unesco come agenzia capofila per le attività connesse.

La proclamazione è stata proposta dall?Egitto con l?appoggio, oltre che dell?Italia, di Austria, Argentina, Bielorussia, Cambogia, Canada, Cina, Stati Uniti, Francia, Etiopia, Finlandia, Iran, Giappone, Kuwait, Libano, Marocco, Nepal, Federazione Russa, Spagna, Ucraina, Grecia, Repubblica di Corea, Nuova Zelanda, Guatemala, Indonesia, Giamaica, Monaco, Norvegia, Siria Tailandia, Tunisia, Suriname, Moldavia, Macedonia e Madagascar. L?Anno coincide con il trentesimo anniversario della Convenzione sulla protezione del patrimonio mondiale, culturale e naturale stipulata a Parigi il 16 novembre 1972.

Obiettivo dell?Anno del Patrimonio Culturale è creare una mobilitazione degli Stati, delle Agenzie delle Nazioni Unite, delle reti, dei settori privato e pubblico a favore della protezione del patrimonio. A questo proposito il Direttore Generale dell?Unesco Koichiro Matsuura ha, tra l?altro, dichiarato: ?Le genti del Mondo intero debbono prendere coscienza del valore da accordare al nostro patrimonio così vario, sia che si tratti dei tesori del nostro patrimonio culturale materiale, sia che si tratti delle tradizioni e pratiche culturali che formano il nostro patrimonio immateriale. Imparando ad apprezzare meglio e a valorizzare il nostro patrimonio noi possiamo imparare ad apprezzare il patrimonio di altre culture. Questo è un passo essenziale verso un dialogo pacifico e una mutua comprensione?.

A sua volta, apprendendo della proclamazione, nell?esprimere la propria soddisfazione, il Segretario Generale della Commissione Nazionale Italiana per l?Unesco, Giovanni Puglisi, ha affermato: ?Il patrimonio culturale sia esso materiale che immateriale, costituisce un elemento fondamentale per la costruzione della coscienza civile, dei singoli e delle comunità. Solo entrando pienamente a far parte della coscienza di ognuno di noi esso può vivificare la consapevolezza della ricchezza della cultura in tutte le sue espressioni di cui il sito o il bene, materiale o immateriale, costituisce la percepibile rappresentazione.
L?azione dell?Unesco e della Commissione Nazionale dovrà nel corso dell?Anno del Patrimonio, rivolgersi in particolare a migliorare la comprensione di quello è che il valore dei siti patrimonio dell?umanità. Essi non debbono essere solo un fiore all?occhiello da esibire al momento della proclamazione o, comunque, in operazioni mediatiche, ma debbono diventare, soprattutto per i giovani, il punto fondante di una cultura rivolta ad una tutela vissuta giorno per giorno in tutti i suoi aspetti, dai più alti ai più minuti.

La Commissione Nazionale Italiana è chiamata, quasi quotidianamente, ad occuparsi di veri o supposti aspetti di degrado, di uso non corretto, addirittura di stravolgimento dei siti proclamati patrimonio dell?umanità.
Spesso queste rimostranze, oltretutto estremamente ingenerose nei confronti dell?opera gigantesca svolta dall?Amministrazione dei Beni Culturali e delle Sovrintendenze, affondano le loro radici nel dibattito politico locale, incapace di comprendere quali danni possa apportare all?immagine del paese l?idea che Italia non sappia tutelare i propri siti violando gli impegni internazionali assunti. Tutti dobbiamo prendere coscienza che i siti e l?enorme quantità dei beni culturali di cui il nostro paese è fortunato custode costituiscono appunto un patrimonio e un patrimonio, si conserva, si vivacizza, si valorizza, in una parola si arricchisce!?

Quindi la proclamazione riflette un concetto che l?Unesco ribadisce ormai da molti decenni, quello di un patrimonio comune a tutta l?umanità e che interessa tutti quale che sia la localizzazione geografica dei singoli siti. L?Unesco, attraverso le sue attività, a favore della protezione del patrimonio, ormai ultra quarantennali, ha dimostrato che la tutela del patrimonio può giocare un ruolo significativo nello sviluppo economico e sociale delle comunità locali, in particolare attraverso il turismo culturale. L?Italia è rappresentata nella lista del patrimonio culturale e naturale da 34 siti e in quella del patrimonio immateriale dall?Opera dei Pupi Siciliani nel suo complesso.

Il testo integrale della risoluzione delle Nazioni Unite è disponibile cliccando qui

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