Volontariato

Algeria: bilancio alluvione, 1000 morti

È il peggiore cataclisma degli ultimi 40 anni

di Gabriella Meroni

Più di 24 ore di pioggia intensa: è la peggiore alluvione degli ultimi 40 anni dell’Algeria. La calamità che il 9 novembre ha colpito Algeri ha causato almeno 1000 morti, 24mila sfollati e ha distrutto più 1500 abitazioni. Intere strade sono scomparse sotto il fango, l’acqua ha travolto automobili, alberi, edifici.

Il popoloso quartiere di Bab El Oued è la zona più colpita della città. In alcuni punti il fango ha raggiunto i 4 metri e gli abitanti sono rimasti bloccati ai piani alti delle abitazioni. I soccorsi sono ostacolati dalla mancanza di cani addestrati a cercare le persone sepolte. La Croce Rossa ha inviato prefabbricati, medicinali, sistemi per purificare l’acqua. La Caritas algerina ha attivato la propria rete di referenti locali per
sostenere le famiglie in difficoltà. Un responsabile dell’arcidiocesi di Algeri ha detto a Fides che sono richiesti aiuti in denaro e materiali da inviare alla Caritas di Algeri. La protezione civile algerina ha pubblicato l’elenco dei bisogni più urgenti: tende individuali e collettive, kit sanitari, brandine, coperte, sacchi a pelo, sistemi di depurazione dell’acqua, gruppi elettrogeni, motopompe, vestiti, razioni alimentari, respiratori portatili, defibrillatori, plasma, alcool, acqua ossigenata, antibiotici per bambini, antipiretici, antidiarretici, analgesici, antiepilettici, bende, siringhe.

Molti algerini accusano il governo di avere bloccato il sistema di drenaggio negli anni scorsi in alcune zone per evitare che venisse usato come via di fuga dai terroristi. Sebbene la maggior parte dei gruppi
terroristi siano stati liquidati dalle città negli ultimi anni, il sistema fognario non è stato sbloccato e ripulito.

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