Sostenibilità

Un volontario nella tempesta

Intervista a Salvatore Furia, fondatore dell'Osservatorio astronomico di Campo dei Fiori a Varese di Anna Caldera

di Redazione

Quando annunciò che da lì a quattro ore il fiume Olona sarebbe esondato allagando tutto, gli industriali della zona lo derisero. Quando si trovarono con l?acqua alla gola, gli diedero ragione. E da quel momento finanziarono i suoi studi. Questo accadeva all?inizio degli anni 60 quando ancora la parola ambientalista non era in auge. Salvatore Furia, 77 anni, siciliano trapiantato in Lombardia, non è semplicemente un metereologo, ma molto di più. È uno scienziato che ama la natura. La laurea honoris causa in Scienze naturali ricevuta dall?università di New York è solo uno dei tanti riconoscimenti al suo operato. Ma soprattutto è un pioniere. Nel 1956 ha fondato l?organizzazione culturale e scientifica ?La cittadella di scienza della natura del Campo dei Fiori?, a Varese, che ad oggi comprende quattro osservatori: sismico, meteorologico, astronomico e botanico. Vita: Perché la necessità di un centro come il vostro? Salvatore Furia: Per due ragioni. Sensibilizzare soprattutto i giovani al rispetto e alla conoscenza dell?ambiente nel quale vivono. La natura è il nostro bene più prezioso e bisogna tutelarlo, non smetterò mai di ripeterlo. A tal proposito organizziamo corsi di botanica, astronomia, sismologia e meteorologia. In secondo luogo, col nostro lavoro assicuriamo un monitoraggio del territorio dal punto di vista idrologico e meteorologico. In caso di calamità, oltre a fornire dati e previsioni, operiamo con la Protezione civile. Ad esempio, nel 1980 l?emergenza Irpinia è stata gestita da questo centro. Io sono stato incaricato dai 147 Comuni della provincia di Varese di coordinare i soccorsi. Vita: A proposito di calamità: lei nel 1987 aveva previsto il disastro in Valtellina, eppure i soccorsi non sono partiti immediatamente. Cosa è successo? Furia: Avevamo tempestivamente informato tutti. Conservo ancora il fax che avevo inviato alla Protezione civile, a Roma, che è stato poi all?origine dell?inchiesta promossa dal Consiglio regionale lombardo, presieduto ai tempi dall?avvocato Speroni, per accertare se la giunta regionale si fosse mossa in tempo. Vita: E si era mossa tempestivamente? Furia: Sì, perché l?avevamo avvertita noi. Mentre la Protezione civile di Roma è intervenuta ufficialmente con dodici ore di ritardo rispetto alla Regione Lombardia. Vita: Ci sono altri centri come il vostro in Italia? Furia: Non voglio peccare di modestia, ma completi come il nostro non credo. Mi spiego. Siamo gli unici a fornire un contatto mattinale, cioè andiamo in onda con le previsioni del tempo alle sette, con il Gazzettino padano su RadioRai 1. A tal proposito, un volontario si alza alle quattro del mattino per elaborare i dati. A richiedere questo tipo di servizio, giornali radio a parte, sono soprattutto gli aeroporti. Inoltre il nostro centro, che si basa soprattutto sul volontariato, è operativo 24 ore su 24. Vita: La vostra forza sta soprattutto nel volontariato. Chi sono i volontari e come arrivano a voi? Furia: Quando ho iniziato, la parola volontario non esisteva. Erano conoscenti e amici che credevano in me e nel centro che nel loro tempo libero mi aiutavano a progettarlo e costruirlo. Oggi gli iscritti sono quasi quattrocento, di tutte le età. E anche se il nostro è un volontariato prettamente scientifico, con esperti provenienti dall?ingegneria, dall?informatica, dalle geologia e dalla meteorologia, sono molti, soprattutto giovani, che ogni sabato e domenica si dedicano al centro con le mansioni più disparate, dalla pulizia dei boschi ai lavori di mantenimento. Poi, da quando abbiamo il sito in Internet le richieste sono aumentate a dismisura: e vengono in magioranza da ragazzi delle scuole medie e superiori. Vita: Come vi finanziate? Furia All?inizio erano soprattutto i privati, gli industriali in particolar modo. Oggi riceviamo della sovvenzioni annuali dal Comune e dalla Provincia e qualche introito supplementare arriva anche dalle consulenze o, a volte, da vere e proprie perizie che ci vengono richieste dal Tribunale. Vita: E lei, come si mantiene? Furia: Io mi considero un supervolontario. Non ho mai percepito una lira per il mio lavoro. Godo della massima libertà di azione e di pensiero. Non sono sottomesso a nessuna attività politica di tipo partitico mentre sono schiavo di un?idea politica, che è la tutela ambientale e la tutela dei cittadini. Vita: Ma è vero che il clima sta cambiando? Furia: È un cambiamento iniziato vent?anni fa e che oggi possiamo avvertire tutti. La media annuale si è alzata di un grado, e non è un fattore positivo. Il primo riscontro lo troviamo nella flora alpina: alcune specie che fino a poco tempo fa vivevano a duemila metri adesso si sono spostate a tremila per sopravvivere. Fa troppo caldo. Il vantaggio è che avremo estati sempre più lunghe e calde. In compenso avanza la desertificazione in molte zone del pianeta, anche da noi. In Sicilia, e in parte anche in Versilia, questo fenomeno sta diventando preoccupante. Vita: Di chi è la colpa di tutto questo? Furia: Nostra. Della civiltà del petrolio. L?inquinamento è una delle cause del riscaldamento generale del pianeta. Non solo. La distruzione sistematica delle grandi foreste pluviali, i cosiddetti polmoni della terra, porta a un aumento di anidride carbonica nell?aria e a una diminuzione dell?ossigeno. Gli effetti di tutto questo sono noti e vanno sotto il nome di effetto serra. La conseguenza più ovvia è l?aumento del vapore acqueo, vera e propria dinamite capace di esplodere in fenomeni diversi come il tornado dell?11 luglio ad Arcore. Il primo in assoluto dalle nostre parti. E non sarà l?ultimo. Non stiamo parlando di una normale tromba d?aria, questo tipo di manifestazione meteorologica è decisamente più violenta e pericolosa. I danni causati da un tornado, come noi tutti abbiamo potuto constatare, sono decisamente più gravi. È il preludio di un mutamento cominciato vent?anni fa. Vita: Cosa ci dobbiamo quindi aspettare? Furia: Il nostro clima sta mutando, si sta ?tropicalizzando?. Da clima prettamente continentale sta diventando decisamente mediterraneo. Un segno di questo cambiamento è data dall?aumento delle segnalazioni di pescicani nei nostri mari. Animali di grossa taglia e voracissimi che stanno pericolosamente aumentando. È un fenomeno che deve far riflettere. Volete collaborare? Il centro cerca volontari scientifici Il Comune di Varese è il proprietario dell?Osservatorio astronomico e del Giardino botanico. Eroga un contributo annuale di 140 milioni di lire che servono per lo stipendio del custode e il pagamento delle spese vive. La Provincia è proprietaria del Centro meteorologico e sismico. Eroga un contributo annuo di 300 milioni che servono, tra l?altro, a stipendiare gli unici tre scienziati ?a libro paga?. Nel 1998 ha finanziato con 100 milioni l?installazione della rete meteoclimatica e idrometrica della sponda lombarda del Lago Maggiore e due anni prima, nel 1996, aveva erogato 60 milioni per la rete di controllo e monitoraggio del fiume Olona, uno dei più inquinati della Lombardia. Il centro conta anche sul lavoro di centinaia di volontari scientifici e non. Info: www.astrogeo.va.it


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