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Del Mondiale in Brasile sono rimasti solo debiti e stadi abbandonati

La maggioranza delle strutture che furono edificate per la Coppa sono abbandonate o usate per rifugio dagli homeless, oppure convertite in depositi di autobus e location per feste. I giornalisti locali non hanno dubbi: «l'unica eredità dell'evento sono i debiti». E intanto si avvicinano le Olimpiadi

di Lorenzo Maria Alvaro

La Coppa del Mondo in Brasile è ormai un ricordo lontano anche se è passato soltanto un anno. La festa è finita comunque da un pezzo. Che ne è stato delle infrastrutture di cui il Paese s è dotato per l'occasione? La dura realtà è che si tratta per lo più di incompiute. Per altro in un paese che deve affrontare nuovi problemi economici per ospitare un altro evento, le Olimpiadi estive del prossimo anno.

Il tasto più dolente sono proprio gli stadi del mondiale. Gli stessi per costruire i quali venivano, come Vita.it aveva documentato (legi anche 1 2), sfollate intere favelas.

Il più costoso stadio della Coppa del Mondo – che si trova nella capitale, Brasilia, costato 550 milioni dollari – oggi viene utilizzato come parcheggio per gli autobus.

Lo stadio di Cuiaba – costato circa 215 milioni dollari – è stato al centro dell'attenzione mediatica per le sue vicissitudini. Prima è stato chiuso per probelmi strutturali. Poi i suoi spogliatoi, quelli destinati alle squadre nazionali, sono diventati il rifugio dei clochard della zona.

Il responsabile dell'impianto ha spiegato che si sta cercando investitori privati che acquistino la struttura. Il motivo è semplice: la manutenzione sta prosciugando le casse della città.

Ma non è la parte peggiore: tanti funzionari – tra cui l'ex governatore dello stato, l'ex presidente dell'assemblea locale e l'ex capo di Coppa del Mondo locale – sono sotto inchiesta per un altro cantiere legato dall'evento. La ferrovia da 800 milioni di dollari che collega l'aeroporto al centro di Cuiaba è stata pensata per essere completata in tempo per i giochi, ma ad oggi del percorso di 14 chilometri ne esiste solo uno.

C'è poi lo stadio di Natal convertito a location per matrimoni e feste per bambini. La società proprietaria, avendo avuto problemi di liquidità per via di uno scandalo petrolifero che l'ha coinvolta, lo ha messo in vendita.

C'è anche il leggendario Arena da Amazonia a Manaus. Costruito con soldi pubblici costa circa 233 mila dollari al mese di manutenzione. È in procinto di essere svenduto a privati. 

Leanderson Lima, un giornalista sportivo a Manaus, spiega che il problema principale è che questi quattro stadi sono stati costruiti in luoghi privi di club calcistici in grado di sfruttarli.  «Le partite di campionato locali hanno pochissimo pubblico, troppo poco per potersi permettere stadi faraonici come questi. A Manaus oggi la partite delle squadre locali si giocano in due piccoli centri sportivi. Lo stadio della Coppa del Mondo è totalmente inutilizzato».

Un altro giornalista sportivo, che scrive per Universo online, José Cruz, vive a Brasilia, dove lo stadio dei Mondiali ha una capienza di 70.000 persone. «L'idea era che venisse usato per i grandi concerti in modo da generare dei ricavi. Ma non succede. Sono venuti qui a suonare i Kiss ma non hanno fatto il concerto all'interno dello stadio. Il palco è stato sistemato fuori. Questo perché l’affitto della struttura sarebbe costata troppo.  È un'altra dimostrazione di come sia stata gestita male dal governo tutta la faccenda dei mondiali di calcio».

In Brasile l'eredità del Mondiale è stata talmente disastrosa che la principale attività del nuovo ministro dello sport George Hilton è quella di assicurare che le Olimpiadi avranno un destino diverso.

«Invece di essere una fonte di orgoglio per il paese», spiega Cruz, «molti degli stadi sono diventati un marchio di vergogna. Se poi si pensa che il Governo ha lasciato questi colossi super costosi a marcire e nel contempo ha varato l'austerity per fronteggiare la crisi economica, si capisce quale possa essere lo stato d'animo dei cittadini in vista delle Olimpiadi».

«La verità è che, tranne i debiti, non esiste nessuna eredità della Coppa del Mondo in Brasile» aggiunge Cruz.

E intanto si avvicinano anche i Giochi.

 

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