Cultura

In campo per “Tania Libre”

Un’artista simbolo, privata della libertà di muoversi dopo una performance tenuta a L’Avana. Ieri Times Square si è fermata per solidarizzare con lei

di Anna Spena

Mentre Raul Castro e Barack Obama aprono un nuova stagione per Cuba e per le relazioni  tra l’isola e gli Stati Uniti, c’è chi continua a pagare il prezzo della libertà. È il caso di Tania Bruguera, artista cubana che ha fondato la scuola di “Arte de Conducta” (comportamento d’arte), il primo programma di studi sulle performance artistiche in America Latina. L’artista di fama internazionale è stata arrestata alla fine del 2014, poco prima di iniziare la sua performance “Whisper di Tatlin #6” in Piazza della Rivoluzione a L’Avana. Dopo la liberazione, il 2 gennaio 2015, le è stato ritirato il passaporto. Per la performance di Bruguera era stato costruito un podio al centro della piazza, il pubblico è stato invitato a salire a turno ed esprimere, liberamente, in  un minuto, la propria opinione sul problema della libertà di parola. Una performance pensata per dare voce a quelli a cui è stata sequestrata la voce, come aveva spiegato l’artista.

A favore dell'artista si sono mobilitati decine di artisti, attivisti e studenti che a Times Square a New York  per mezza giornata hanno tenuto uno speaking proprio sullo stile della sua performance. Si sono alternati tra gli altri Hans Haacke, Pablo Helguera, Ahmet Ögüt, Paul Ramirez Jonas e Dread Scott. Oltre alla manifestazione a Times Square, altre performance di Whisper di Tatlin si sono svolte a Los Angeles, Rotterdam, Chicago, Amsterdam, Knoxville, Pittsburgh, e Dallas.

La storia di Tania Bruguera, nata a L’Avana nel 1968, è quella di un’artisa che ha sempre messo la propria vena creativa al servizio di cause sociali. Nel 2011 ad esempio avave avviato un progetto chiamato Immigrant Movement International: per un anno ha vissuto nei Queens con cinque immigrati illegali e i loro bambini, per sperimentare sulla propria pelle i problemi con cui devono combattere negli Usa. Il progetto di Tania era stato sostenuto dal Queens art Museum e da una organizzaizone non profit, Creative Time, la stessa che ha organizzato ieri la mobilitazione di Times square. Tania Bruguera al termine di quella sua esperienza aveva lanciato una Immigrant Respect Awareness Campaign in cui tutti gli artisti che aderivano si impegnavano a fare opere con a tema la questione dell’immigrazione. L’anno dopo Tania ha promosso un’azione ribattezzata Surplus Value, in cui i visitatori dei musei che aderivano al progetto venivano messi in fila e a sorte sottoposti a interrogatori, come accade agli immigrati clandestini intercettati dalla polizia.

Per tutti questi motivi Tania Bruguera è diventata un simbolo dei diritti e della libertà. «La performance per Tania», ha spiegato Thompson, «vuole difendere la libertà di parola. La libertà di parola è la libertà di esprimersi politicamente, e non importa se si tratta di un governo comunista o un governo capitalista abbiamo ancora bisogno di proteggere questi diritti».

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