Non profit
Davide Pesce nel board di Volonteurope
Il blogger di Vita, nonché responsabile comunicazione di Cesavo è entrato a far parte del board di Volonteurope, il network che riunisce 51 organizzazioni del Terzo settore europeo. Al momento Pesce è l'unico italiano presente
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C’è un pezzo d’Italia tra i quattro nuovi membri del board di Volonteurope, il network che riunisce 51 organizzazioni del Terzo settore europeo. Nell’incontro di Riga in Lettonia della scorsa settimana, infatti, è stato eletto Davide Pesce, 44enne giornalista responsabile della comunicazione e dei progetti del Cesavo (centro di servizio per il volontariato della provincia di Savona) nonché blogger di Vita.it (qui il suo blog Under Europe). «Al momento sono l’unico italiano» osserva Pesce che sottolinea come una particolarità del board di Volonteurope il fatto che i membri non scadano tutti insieme e vengano rinnovati ogni due anni «nell’ultimo riunione siamo subentrati in quattro e questo serve a garantire il massimo di varietà».
Nato nel 1981 in Olanda, il segretariato di Volonteurope è in capo al britannico Csv, mentre i due vicepresidenti sono un olandese e una francese. «Sono dieci anni che frequento Volonteurope» spiega Davide Pesce. Il Cesavo è entrato nel network dieci anni fa e insieme a Cesvot sono le uniche due organizzazioni italiane presenti. «Ci si vede una volta l’anno, il prossimo appuntamento è a Siviglia. Si tratta di occasioni in cui si lavora sui progetti ci si incontra e si possono trovare partner europei per realizzarli» spiega sottolineando lo stile di lavoro molto nordeuropeo.
Del resto i network europei, spiega Pesce «non servono solamente per ottenere più fondi dall’Unione Europea, servono soprattutto a verificare e confrontare la bontà dei progetti di volontariato, a condividere le migliori azioni di lavoro comune, a confrontare le strategie e proporre soluzioni migliori».
«Il Cesavo da ormai 10 anni lavora sui programmi europei, ora questa è l’occasione per allargare il campo di azione territoriale con il coinvolgimento diretto della Regione Liguria» continua Pesce. «Le regioni europee infatti gestiscono direttamente l’80% dei fondi dell’Ue che, per il 2014-2020, ammontano quasi a 1000 miliardi di euro» sottolinea. «Sarebbe un peccato restituirne una parte… come succede sempre all’Italia che ha restituito circa 4 miliardi di euro della programmazione 2007 – 2013».
Davide Pesce è da poco stato nominato ambasciatore di Epale – Electronic Platform for Adult Learning in Europe ed è un esperto in comunicazione sociale e progetti con partners europei. Dal 2011 è anche nel CdA dell’associazione francese Itinéraire International.
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