Economia
La scelta di Tim: donerà tutto alle charity
Il successore di Steve Jobs, che non ha figli, darà i 780 milioni di dollari del patrimonio personale al non profit. Unica eccezione un fondo destinato al nipote, per permettergli di studiare
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Ha un patrimonio personale di oltre 780 milioni di dollari (120 liquidi e 665 in azioni Apple) ma sta per privarsene completamente per donarli alle charity. È quanto ha annunciato il numero uno di Apple Tim Cook, che evidentemente ha fatto propria la mission dell'azienda fondata da Steve Jobs: non innanzitutto fare soldi, ma cambiare il mondo. Mentre però il predecessore non aveva mai reso pubbliche le proprie donazioni – tanto da alimentare leggende sul suo essere un tantino parsimonioso, per così dire – Cook ha deciso di svelare apertamente le proprie intenzioni confidandole alla rivista Fortune. "Conserverò solo quanto basta per garantire una buona istruzione a mio nipote, che oggi ha 10 anni", ha aggiunto il super manager, che è anche un attivista del movimento gay e non ha figli. "Ho già cominciato a donare senza fare pubblicità", ha aggiunto, "ma d'ora in avanti voglio dedicarmi alla filantropia in modo sistematico".
Le donazioni pubbliche di Cook di cui è stata trovata traccia riguardano alcune organizzazioni per i diritti degli omosessuali attive in Alabama, Arkansas e Mississippi, il Robert F. Kennedy Center for Justice & Human Rights e Red, l'associazione fondata da Bono a favore dei malati di Aids. Cook ha anche favorito l'introduzione di programmi di charity matching in Apple e finanziato gli ospedali che hanno sede nei pressi del quartier generale dell'azienda.