Famiglia

E’ ufficiale, Fassino segretario Ds

''La lunga traversata del deserto e' finita''. Ricorre ad una immagine biblica il neo leader dei Ds, Piero Fassino. L'aveva però già usata Berlusconi all'opposizione

di Redazione

”La lunga traversata del deserto e’ finita”. Ricorre ad una immagine biblica il neo leader dei Ds, Piero Fassino, proclamato oggi segretario prima di iniziare la sua relazione al congresso di Pesaro, per descrivere il travaglio del suo partito approdato oggi in modo ”definitivo ed esplicito” alla socialdemocrazia di tipo europeo. Nella sua relazione, di 39 fitte cartelle, non si e’ limitato a rivendicare il cambiamento politico, ma ha proposto una lettura analitica delle ragioni della crisi del partito della Quercia e di tutta la sinistra italiana e ha delineato la ”ripartenza” sottolineando la necessita’ che avvenga nell’ambito dell’Ulivo che a sua volta puo’ trovare un rilancio grazie alla dimensione riformista e socialdemocratica dei Ds della crescita di tutta la sinistra. ”Questo congresso straordinario – ha detto Fassino – segna un punto di approdo e al tempo stesso un nuovo inizio. L’approdo di una lunga ‘traversata del deserto’ che ha impegnato tutte le nostre energie e che prima con la trasformazione del Pci in Pds, guidata da Achille Occhetto, e poi con l’ulteriore evoluzione dal Pds ai Ds realizzata con gli Stati generali di Firenze e con il congresso di Torino, ci ha condotto ad assumere sempre di piu’ i caratteri, la cultura politica, il modo di essere di una forza del socialismo europeo”. Una ”leadership forte” quella auspicata per i Ds da Fassino, con ”un segretario nazionale la cui autorevolezza e forza di direzione non derivi dall’essere solo al comando, ma dalla capacita’ di costruire intorno a se’ un gruppo dirigente ampio, solidale, pluralista’. Nella condizione di fare i conti, per la prima volta, con un patrimonio di esperienze di governo, il nuovo segretario dei Ds si e’ posto il problema di ”valorizzare le molte personalita’ di cui il partito e’ ricco” ed ha concluso: ”E’ in questo contesto che si colloca la proposta di confermare Massimo D’Alema nella funzione di Presidente del Partito. Le funzioni di governo e di partito ricoperte, la personalita’ e l’autorevolezza politica che, dentro e fuori i Ds – ha proseguito -, vengono riconosciute a Massimo D’Alema, rendono evidente il contributo forte che da lui potra’ venire in particolare su due fronti strategici della nostra iniziativa: il processo di costruzione dell’unita’ della sinistra riformista ed il rilancio dell’Ulivo”.


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