Non profit
Contro l’azzardo scoppia la “guerriglia social”
Il 31 marzo sbarca in Rete la mobilitazioni contro le slot online. «Ci preoccupiamo di arginare le sale giochi nelle nostre città ma non ci accorgiamo che l'azzardo ha ormai invaso la Rete, i social, il mondo in cui ormai tutti viviamo, soprattutto i nostri figli», sottolinea Simone Feder, psicologo della Casa del Giovane di Pavia e membro fondatore del Movimento No Slot
Nella battaglia contro il gioco d'azzardo legalizzato c'è un nuovo fronte e bisogna mettersi in trincea. Ad indicarlo ci pensa Simone Feder, psicologo della Casa del Giovane di Pavia e membro fondatore del Movimento No Slot: «Ci preoccupiamo di arginare le sale giochi nelle nostre città, ma non ci accorgiamo che l’azzardo ha ormai invaso la Rete, il mondo in cui ormai tutti viviamo, soprattutto i nostri figli».
È il momento di agire e Simone Feder lancia l'offensiva no slot. «A fine mese lanceremo la prima “guerriglia social”, a colpi di slogan e simboli, contro il proliferare dell’azzardo online. Con, in prima fila, gli studenti», sottolinea Feder. L'obbiettivo è semplice: «dire basta alla mutazione degli smrtphone in sale slot e dei social network in casinò online».
Il fenomeno infatti è enrome e preoccupante. Il sistema semplice: si inizia a giocare gratis, ma per ottenere crediti ulteriori occorre mettere mano alla carta di credito. E si arriva al paradosso per cui si pagano soldi veri per vincere denaro virtuale. Il fenomeno dei social casinò games, spinto dalla possibilità di giocare anche sui dispositivi mobili, muove un giro d’affari planetario in costante crescita. Secondo il sito Superdata, specializzato in analisi dei mercati digitali, il settore ha generato ricavi per 2,9 miliardi di dollari nel 2013. Solo in Europa, il jackpot ha raggiunto 661 milioni.
«Non si gioca più in solitudine, ma si invitano gli amici per organizzare sfide in tempo reale – prosegue Feder –. Si pubblicano i punteggi, in modo da incentivare anche gli avversari a impegnarsi per superare il record. Lo scopo è diffondere sempre più una cultura che ormai tende a far coincidere il significato di gioco con quello di azzardo». Quasi un 'lavaggio del cervello' che non risparmia i bambini, anzi inizia proprio da loro. «Basta cercare tra le applicazioni degli smartphone per trovare più di quaranta slot machine virtuali dedicate ai più piccoli», prosegue Feder. «Ci sono animaletti, personaggi dei cartoni, suoni e colori. Invece del denaro, si vince l’immagine del lupetto da aggiungere alla collezione. In questo modo il meccanismo dell’azzardo diviene un comportamento naturale. Stiamo allevando potenziali gambler e non ce ne rendiamo conto. Occorre una maggior vigilanza dei genitori».
Ecco perché il 31 marzo scatterà un’azione di guerriglia social senza precedenti. Il virtual event no slot inviterà a pubblicare o a condividere sulla propria bacheca un’immagine, una frase, una vignetta o comunque un messaggio per dire no all’azzardo. «L’iniziativa è partita dagli studenti – conclude Feder –. A dimostrazione che se si semina tra i giovani qualcosa di buono poi cresce».
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