Famiglia

Telefono Arcobaleno: ogni giorno scopre 20 siti pedofili

Don Fortunato Di Noto: «È necessario un movimento culturale e sociale che stimoli il Parlamento per una rinnovata legge»

di Gabriella Meroni

Sono 38mila i siti internet di pedofili e gli italiani ne detengono il triste primato con ben 3.600, poco meno del 10 per cento, e ogni giorno se ne scoprono altri (una ventina). E’ la denuncia fatta oggi dal presidente di Telefono Arcobaleno don Fortunato Di Noto nel corso del convegno ”Minori in internet. Doni e danni della rete”, in corso a Napoli, e organizzato dal Consiglio nazionale degli utenti, presieduto da Cesare Mirabelli, sotto l’alto patronato del Capo dello Stato. Ma nonostante questi drammatici dati, la rete non va assolutamente demonizzata e su questo sono d’accordo tutti, da Mirabelli a Alfredo Meocci, da Alessandro Luciano a don Fortunato Di Noto. Occorre che i bambini siano aiutati dai genitori, che vanno sensibilizzati sui rischi che i loro figli corrono ogni giorno su internet per la presenza di operatori senza scrupoli. ”Vediamo su internet- ha detto don Di Noto- i visi dei bambini stuprati e violentati e spesso quelli dei loro violentatori e non so se la privacy puo’ arrivare a tutelare i criminali. Comunque noi, ogni settimana, forniremo in via privata alla magistratura i volti che appaiono sui video dei terminali in modo che si possa avere un archivio fotografico di questi criminali che abusano dei fanciulli”. Di Noto rileva poi che internet favorisce la possibilita’ di contrastare ”i criminali dell’infanzia”: ”Internet non va demonizzata, ma i bambini non debbono essere lasciati soli davanti ai computer perche’ il pedofilo cerca di scavare nell’affetto che manca ai bambini”. Insomma per il presidente di Telefono Arcobaleno, ”e’ necessario un movimento culturale e sociale che stimoli il Parlamento per una rinnovata legge che faccia individuare anche nei provider i responsabili di questo turpe mercimonio di carne umana di bambini”. Il commissario dell’Autorita’ per le Garanzie nella Comunicazione, Alfredo Meocci, nel rilevare che ci sono stati 140 interventi sanzionatori l’anno scorso su 270 denunce, ha osservato che in Italia si vive una democrazia compiuta e che dunque ”intervenire con una certa decisione su parti del processo mediatico che palesemente e reiteratamente fingono di ignorare la questione minori sarebbe di giovamento a tutti. Ma soltanto il Parlamento potra’ dirci fin dove sara’ possibile spingerci in un contesto tecnologico che tutti avvertiamo sempre piu’ potente e semprer piu’ veloce”. Per Alessandro Luciano, Commissario dell’Autorita’ per le Garanzie nelle Comunicazioni, occorre far valere anche sulla rete internet ”il principio della responsabilita’ spesso vanificato da pretestuose interpretazioni della privacy. Non e’ piu’ possibile che autori di attivita’ illecite non siano anche nella rete internet identificabili e punibili. Non si tratta di limitare infatti i diritti alla riservatezza ma piuttosto di garantire che i reati siano puniti ovunque commessi”.


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