Famiglia

Ibm scommette sul software libero

40 milioni di dollari investiti. Il progetto ha già un nome: Eclipse e l'idea è di scommettere su due progetti open source: Apache Web e Linux. Per sconfiggere Microsoft e Sun

di Paolo Manzo

Ibm annuncerà domani che 40 milioni di dollari in tools (gli strumenti, ndr) di software di sua proprietà passeranno ad essere di dominio pubblico, come prima misura verso la creazione di un’organizzazione di software libero per programmatori. E? questo l’ultimo passo di Ibm verso l’adozione di un modello di software open source, con cui i programmatori di tutto il mondo possano condividere i codici di programma, per sviluppare in forma congiunta lo sviluppo di software e l’eliminazione dei virus. Negli ultimi anni l?Ibm sta scommettendo forte su due grandi progetti di open source: il server Apache Web ed il sistema operativo Linux. La nuova organizzazione di open source, chiamata Eclipse, si concentrerà sui tools di programmazione utilizzati, per creare applicazioni ed altri tipi di software. Più di 150 imprese di software integreranno la comunità di Eclipse. Il gruppo conta di creare una cupola direttiva e Ibm sarà un membro in più nell’organizzazione direttiva di Eclipse. ?Qualcuno doveva fare il primo passo ma, in nessun caso, si tratta di un’iniziativa controllata dall?Ibm?, spiega Scott Hebner, della direzione marketing. Le regole per i tools di sviluppo dei software arrivano da sempre da imprese con sistemi operativi importanti, come Windows (Microsoft) e Solaris (Sun Microsystems). Ma Eclipse rompe col modello chiuso e arriva in un momento cruciale. Internet si sta trasformando nell’equivalente di un sistema operativo, cioè in una piattaforma di tecnologia, nella quale si può operare e fare programmi. Le nuove tecnologie di software come Java (il linguaggio di programmazione per Internet) e Xml (una norma per identificare ed interpretare le informazioni che s?inviano via Internet), stanno rendendo possibile l’evoluzione della rete. E la transizione apre la porta ad un nuovo livello di uso di Internet, che va dall’automatizzazione delle operazioni online tra imprese sino allo sviluppo di una serie di servizi personalizzati per i liberi professionisti. I nuovi usi potenziali si chiamano web services (i servizi web). Il settore considera questi ciberservizi un importante nuova via di sviluppo. Le principali imprese come Ibm, Microsoft ed altre ancora, sono disposte a sviluppare il nuovo business, e tutte tentano di attrarre presso di sé i potenziali sviluppatori. ?L?Ibm sa che chi avrà i migliori sviluppatori e programmatori, vincerà?, dice con certezza James Governor, analist di Illuminata, un?azienda di ricerca. Con Eclipse, Ibm sta facendo una mossa molto aggressiva. Scommettendo sul fatto che, aprire il suo sistema di tools di software, sarà vantaggioso per lei?. La misura è, senza dubbio, un tentativo di rafforzare di più Ibm. Windows (Microsoft) e la versione Solaris di Unix (Sun) sono i principali sistemi operativi chiusi. Ibm ha invece deciso di appoggiare Linux, il cui codice si distribuisce in forma gratuita. Soprattutto perché la crescita di Linux andrebbe a detrimento di Microsoft e Sun. E Ibm considera un investimento tanto prezioso aprire al pubblico i suoi tools di software che ha investito ben 40 milioni di dollari, perché così facendo sottrae potere ai principali fornitori di sistemi operativi. L’idea è togliere il valore dal segmento dei sistemi operativi e guadagnare principalmente con la vendita delle applicazioni di software specializzati alle imprese e con il pagamento dei servizi, che consisterebbe in aiutare le imprese ad integrare le diverse classi di tecnologia informatica a loro disposizione. Il nome Eclipse (Eclisse in italiano) suggerisce che il concetto di open source farà tramontare il modello di sviluppo chiuso.


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