Famiglia

Salta l’adozione ai single

Ritirato l’emendamento che avrebbe cancellato il vincolo della coppia sposata dopo la ferma presa di posizione dell'associazionismo. La senatrice Puglisi ha chiarito: «Era a rischio l’intero ddl che vuole rivedere le norme di adozione per i genitori affidatari»

di Lorenzo Maria Alvaro

Al Senato salta l’ipotesi di adozione dei minori anche ai single dopo l’affidamento. È stato infatti ritirato l’ emendamento e poi l’odg sul tema presentato dalla senatrice del Pd Francesca Puglisi.

L’emendamento faceva parte del ddl sulle adozioni dei minori da parte delle famiglie affidatarie che è in corso di discussione. Sul testo, che rimette mano alla disciplina delle adozioni da parte delle famiglie affidatarie c'era stata, da aparte Il Tavolo Nazionale Affido, l'organismo di raccordo tra le 14 principali associazioni nazionali e reti nazionali e regionali di famiglie affidatarie, un'alzata di scudi. Per il TNA infatti l’emendamento avrebbe reso l'affido  una “scorciatoia” per l’adozione, che sarebbe stata di fatto estesa a soggetti privi dei requisiti previsti dall’attuale normativa in tema di adozione introducendo una modifica fondata unicamente sul fatto che la dichiarazione di adottabilità intervenisse durante un percorso di affido.

Il dietro front
L'emendamento è stato dunque ritirato. «L’intento di quell’emendamento – ha sottolineato la senatrice Francesca Puglisi in Aula – non era aprire scorciatoie per l’adozione dei single, ma piuttosto equiparare i diritti dei bambini che vanno in affido familiare a single, come già la legge permette di fare, perché l’affido familiare, legato alla disponibilità delle persone, negli ultimi cinque anni è calato del 16%. Abbiamo ancora 14 mila bambini che vivono in comunità di tipo familiare, che comportano altro genere di attenzione e cura alla crescita di bambini e bambine. Quindi, si tratta di equiparare i diritti dei bambini che un tribunale e i servizi sociali decidono di dare in affido ad un single a quelli dei bambini che un tribunale e i servizi sociali hanno invece affidato a famiglie regolarmente sposate. Di questo stiamo parlando: il diritto dei bambini all’integrità della propria storia, all’integrità dei propri affetti. Con il provvedimento in esame l’affido familiare continua ad essere un istituto distinto rispetto a quello dell’adozione». «Ritiro l’emendamento – ha concluso – perché so che l’ottimo a volte è nemico del bene e questa legge, se approvata, consente davvero di fare notevoli passi avanti in materia di diritti dei bambini».

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