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La Gran Bretagna stacca l’ultima cedola per la Grande Guerra

Il governo britannico ha autorizzato il pagamento dell'ultima trance di pagamento del debito di 1,9 miliardi di sterline (2,4 miliardi di euro) contratto nel 1914 con 120mila risparmiatori, mettendo così la parola fine al debito di guerra che pesava sulle casse d’Oltremanica

di Marco Marcocci

Lo scorso anno ricorreva il centenario della Prima Guerra Mondiale, un conflitto che, durante il suo svolgimento, ha registrato quotidianamente circa 6.000 vittime, ha logorato soldati e diplomazie e ha messo a dura prova le finanze dei Paesi belligeranti.

La Grande Guerra ebbe, infatti, un costo enorme per l’epoca, inizialmente sottostimato dai partecipanti al conflitto tanto che fino ai giorni nostri alcuni governi sono stati tenuti a risarcire il debito contratto in quegli anni per finanziare le proprie spese militari.

La Gran Bretagna, in particolare, nel corso della Prima Guerra Mondiale raggiunse un debito totale di quasi 4 miliardi di euro, maturato mediante una serie di emissioni di obbligazioni necessarie per finanziare il conflitto.

Un debito enorme che si è trascinato nel corso degli anni e che, dopo quasi cento anni, è stato onorato con il pagamento da parte di Londra dell’ultimo debito pubblico contratto negli anni del conflitto.

In queste ore il governo britannico ha autorizzato il pagamento dell'ultima cedola al 3,5% del debito di 1,9 miliardi di sterline (2,4 miliardi di euro) contratto nel 1914 con 120mila risparmiatori, mettendo così la parola fine al debito di guerra che pesava sulle casse d’Oltremanica.

Il Cancelliere dello Scacchiere, cioè il ministro del tesoro britannico, George Osborne ha commentato che lo stacco della cedola «è la prova della nostra credibilità fiscale e del fatto che paghiamo sempre tutti i nostri debiti».

L’annuncio da parte del governo britannico dell’intenzione di restituire ai possessori di consoles, i titoli di Stato senza scadenza emessi per rifinanziare i debiti di guerra, era stato dato lo scorso mese di ottobre e doveva prevedere anche il residuo dei debiti contratti per la partecipazione a conflitti precedenti, come le campagne Napoleoniche e la guerra di Crimea.

Purtroppo a distanza di un secolo dalla Grande Guerra le spese militari, intese soprattutto come corsa agli armamenti, continuano ad essere uno degli sport preferiti dalla maggior parte dei Paesi del Nord come del Sud del mondo. Poco importa se per finanziare questa scellerata attività i governi utilizzano formule che tendono ad annacquare l’effettivo scopo della loro azione. Quello che è certo è che questi soldi potrebbero essere spesi meglio.   

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