Economia

Se la scuola superiore diventa impresa sociale

Ci sarà anche Martin Burt al Social Enterprise World Forum 2015, l'evento che riunirà a Milano dal primo al 3 luglio mille imprenditori sociali, provenienti da tutto il mondo. Burt è ideatore delle self-sufficient schools, scuole professionali di altissima qualità che si sostengono vendendo i prodotti realizzati dagli studenti, riuscendo così a mantenere rette bassissime accessibili anche ai ragazzi più poveri

di Ottavia Spaggiari

Saranno i giovani, il motore del Social Enterprise World Forum (SEWF), l’evento che riunirà a Milano, dal 1 al 3 luglio, i protagonisti dell’economia sociale e della finanza di impatto internazionale, con oltre mille delegati provenienti da almeno trenta paesi diversi. Perché, come spiega Elena Casolari, CEO di Fondazione ACRA – CCS, organizzatore dell’evento, “se i giovani non vengono coinvolti sarà impossibile far crescere l’impresa sociale”.

Tra gli ospiti più attesi a Milano infatti, spicca il nome di Martin Burt, paraguayano, imprenditore sociale e una vita dedicata alla lotta alla povertà giovanile. Fondatore di Fundación Paraguaya, un’organizzazione per la promozione del microcredito nel Paese che, solo negli ultimi tre anni, ha aiutato 16 mila famiglie ad avviare un’ attività, Burt è stato anche sindaco della capitale, Asunciòn, ma a lui si deve soprattutto il pluripremiato modello delle Financially Self-Sufficient Schools, le scuole professionali, sostenibili finanziariamente, che insegnano ai ragazzi a fare impresa. “In molti paesi in via di sviluppo, il vero problema non è l’accesso all’istruzione ma la qualità.” Spiega Burt. “Ai ragazzi non vengono dati gli strumenti per entrare nel mondo del lavoro.” Da qui nasce l’idea delle scuole sostenibili, veri e propri istituti professionali che funzionano come imprese grazie alla vendita dei prodotti coltivati e creati dai ragazzi. Un modello che permette di acquisire nozioni economiche concrete, mantenendo rette bassissime e una qualità dell’insegnamento che farebbe invidia a diversi istituti privati europei, puntando su un’altissima preparazione degli insegnanti, remunerati secondo un sistema di incentivi e bonus.

“I ragazzi pagano solo una retta mensile simbolica, accessibile anche alle fasce più povere della popolazione.” Racconta Burt, che ha aperto la prima scuola a Cerrito, nel sud del Paraguay, più di dieci anni fa e, oggi, ha esportato il modello in oltre venti paesi. Qui, oltre alle materie tradizionali, i ragazzi imparano anche a far funzionare un’impresa. “Abbiamo un pieno tasso di occupazione a tre mesi dal diploma, ma le nostre scuole non offrono solo gli strumenti per cercare lavoro.” Continua Burt. “Il nostro obiettivo è aiutare i ragazzi a diventare persone in grado di creare lavoro”. Al Social Enterprise World Forum 2015, Burt parlerà proprio dell’importanza di coinvolgere sempre più giovani nella creazione d’impresa, perché, spiega, si tratta di un’esperienza formativa fondamentale. “Non è solo una questione economica,” afferma, “insegnare a diventare imprenditori, significa insegnare ai ragazzi a trovare nuove opportunità.”

Hashtag: #sewf2015

Foto: PATRICIA DE MELO MOREIRA/AFP/Getty Images

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