Politica

Porto Marghera: intervista a Boato

Michele Boato: "l'ambiente ha bisogno di Lilliput"

di Giampaolo Cerri

Vita: Lei è una delle memorie storiche di questa battaglia. Il risarcimento è uno scandalo o no? Michele Boato: La gente a Venezia, su questo punto, è divisa. C?è chi dice che sia la prova di uno scambio, del tipo ?prendetevi questi soldi ma lasciate stare i morti?. Altri non sono d?accordo e ricordando le battaglie per l?Adige dell?allora pretore Schiesaro. Vita: Qual è il sentimento dei veneziani? Boato: Passato lo sbigottimento, in città si va diffondendo la sensazione che comunque, in appello, tutto sarà ribaltato. La verità della sentenza è avvertita come inaccettabile. Vita: Che farete adesso? Come riprenderà la battaglia? Boato: Vogliamo costituire un Tribunale Russell che ristabilisca la verità su questa tragedia. Vita: Lei sta per ricostruire, con altri, il movimento ambientalista. Cosa le suggerisce la sentenza? Boato: La necessità di ricostituire un?azione comune: non un?opzione politica, ma la condivisione di un percorso. Un movimento che si batta per il Sud del mondo e per Porto Marghera. Vita: Chi vorreste in questa rifondazione ecopacifista? Boato: Confido nella Rete di Lilliput, ora che ha scelto con chiarezza per la nonviolenza. Immagino un grande movimento, ma senza le ambiguità di quelli come Casarini che, tra l?altro, venerdì scorso, è venuto in aula a rubare la scena alle famiglie degli operai morti.


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