Non profit

Doha: la soddisfazione della Campagna Stop Millennium Round

Prima dei brevetti viene la salute degli esseri umani

di Redazione

Prima dei brevetti viene la salute degli esseri umani. Era questa una delle richeste che insieme alle organizzazioni e alle associazioni di tutto il mondo, avevamo proposto prima del vertice di Doha. Ebbene, leggere la dichiarazione “on the TRIPS Agreement and Public Health” (sull’Accordo TRIPS e la salute pubblica) fa bene al cuore e alla mente. Su questo punto possiamo dire che la Conferenza Ministeriale ha aggiunto un risultato che a Seattle sarebbe stato impensabile e anche solo qualche mese fa, impossibile. Il testo riconosce chiaramente la sovranita’ di ogni nazione a prendere le misure necessarie a proteggere la salute pubblica ignorando i vincoli delle licenze. E’ molto importante che il testo faccia chiaramente emergere quello che da almeno due anni stavamo ripetendo: esiste un conflitto rilevante fra il TRIPS e il diritto di ogni Paese di difendere la salute dei propri cittadini, visto che la dichiarazione non fa che ripetere che per questo scopo i Paesi membri potranno bypassare le regole dell”accordo. Ma vediamo in dettaglio la dichiarazione, che ad onor del vero e’ ancora da considerarsi una bozza non essendo stata pubblicata ufficialmente dal WTO. Gia’ al primo punto si comprende che la musica e’ cambiata perche’ non si riconosce solo la gravita’ dell’HIV/AIDS ma di “HIV/AIDS, tubercolosi, malaria ed altre epidemie”. Al punto 4 c’e’ la svolta decisiva rispetto alla versione pre-Doha che qui presentava due opzioni: una pro PVS, l’altra pro Paesi occidentali. Ha vinto la prima, pertanto: “Concordiamo che l’Accordo TRIPS non impedisce ai Paesi Membri di prendere misure per proteggere la salute pubblica. Percio’ mentre riaffermiamo il nostro impegno rispetto a questo accordo, affermiamo che questo Accordo puo’ e deve essere interpretato ed applicato in manier da sostenere il diritto dei Paesi membri a proteggere la salute pubblica e, in particolare, a promuovere l’accesso ai medicinali per tutti.” Il testo prosegue affermando che il TRIPS e’ abbastanza flessibile per questo scopo e non lascia nel vago questa flessibilita’, come di solito accade in tutti i testi WTO, ma la specifica in quattro punti nei quali afferma che ogni paese membro ha il diritto di superare le licenze obbligatorie e di definire quando una situazione costituisce un caso di emergenza in cui applicare queste rregole. Dunque tutto perfetto ? Si direbbe di si anche se un lato non ancora risolto rimane, quello dei paesi che non sono in grado di fabbricare da sé medicinali per non dover pagare i brevetti alle multinazionali farmaceutiche. In effetti non e’ una cosa di poco conto perche’ interessa i paesi piu’ poveri. Per loro il testo promette (punto 6) che entro la fine del prossimo anno (2002) il Comitato che sovraintende al TRIPS trovera’ una soluzione. Di certo, questo accordo è un passo avanti enorme che segna un precedente importante in casa WTO, riconoscendo che prima degli interessi commerciali esistono quelli umani. Da Doha viene un po’ di speranza per tutti gli abitanti dei paesi del Sud del mondo, e non solo per loro. Campagna Stop Millennium Round


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