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Árpád Weisz. Dai campi di serie A, a quelli di concentramento
La storia dell'ex allenatore ungherese di Inter e Bologna di fede ebraica morto ad Auschwitz nel 1944.
Dai campi di calcio a quelli di concetramento.E' stato il destino di Árpád Weisz. A soli 34 anni fu l’allenatore più giovane della storia della Serie A. Si è laureato campione d’Italia con l’Inter (dove ebbe anche il merito di lanciare Giuseppe Meazza) nella stagione 1929-30. Trasferitosi al Bologna, vinse altri due campionati, quello del 1936 e quello successivo, dando anche 6 campioni del mondo alla nazionale italiana di Vittorio Pozzo.
A causa delle leggi razziali promulgate dal regime mussoliniano, fu costretto ad emigrare in Francia e poi in Olanda.
Quando l’aria per gli ebrei divenne pesante anche in Olanda, Árpád Weisz fu messo nelle condizione di allenare la squadra come se fosse un clandestino osservando gli allenamenti di nascosto e recapitando suggerimenti tramite piccoli fogli consegnati ai giocatori tramite i suoi collaboratori.
Il 2 agosto 1942 l’intera famiglia Weisz viene prelevata dalla Gestapo e avviata ai campi di sterminio. Dopo una breve permanenza a Westerbork, il 2 ottobre vengono messi in viaggio: direzione Auschwitz-Birkenau.
Il 5 ottobre sua moglie Elena-Ilona Rechnitzer, di 34 anni, e i figli Roberto e Clara, rispettivamente di 12 e 8 anni, trovano la morte nelle camere a gas. Árpád riesce a resistere ai lavori forzati fino al 31 gennaio 1944.
Il suo corpo fu gettato in una fossa comune.
La storia di Árpád Weisz è stata risuscitata nel 2007 da Matteo Marani, direttore del Guerin Sportivo, nel libro Dallo scudetto ad Auschwitz. Vita e morte di Arpad Weisz, allenatore ebreo.
Lo ricorda anche Federcio Buffa in questo video.
Due anni fa, in occasione di una partita di coppa Italia, i giocatori di Inter e Bologna hanno onorato la memoria di Weisz scendendo in campo con l'immagine dell'ex ellenatore sulle magliette. Qui la gallary con le immagini.
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