Politica

Assopopolari:«Le Popolari non devono perdere la loro identità»

L’Associazione Nazionale fra le Banche Popolari, affida a una nota la critica verso il d.l. del Governo che considera «gravido di conseguenze negative sul risparmio nazionale e sul credito alle famiglie e alle piccole medie imprese»

di Redazione

Assopopolari, sostiene nella nota, «che non deve esserci una politica economica finalizzata esclusivamente a trasferire la proprietà di una parte rilevante del sistema bancario italiano alle grandi banche internazionali».

«Per queste ragioni l’Associazione e le Banche Popolari non lasceranno nulla di intentato – continua la nota -, perché il D.L. venga meno e l’ordinamento giuridico continui a consentire a tutte le banche popolari di mantenere la propria identità. Ove detti sforzi fossero coronati da successo, nondimeno le banche popolari continueranno con maggiore urgenza e determinazione a perseguire una ulteriore evoluzione del proprio ordinamento cooperativo (che è già per altro il più recettivo delle istanze di mercato, anche a livello europeo) ed a proseguire un processo di concentrazione, che hanno dimostrato di saper praticare in passato in misura, più elevata rispetto al resto del sistema. Detto processo oggi segna il passo, non perché ostacolato dalla forma giuridica delle banche popolari, ma per l’avvento di regole e prassi di sorveglianza europee particolarmente avverse alle attività di finanziamento di famiglie ed imprese, e particolarmente severe verso intermediari che operano in paesi da lungo tempo in recessione e con elevato debito pubblico come l’Italia».


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