Politica

Impresa sociale, Grillo dichiara guerra alla riforma

I deputati M5S delle commissioni Affari Sociali e Attività Produttive hanno postato sul sito di Beppe Grillo un durissimo articolo contro la riforma. Nel mirino l'articolo 4

di Redazione

Se fino a ieri si poteva parla di “guerriglia” parlamentare, da oggi la dichiarazione di guerra del Movimento 5 Stelle alla legge delega di riforma del Terzo settore diventa ufficiale con la pubblicazione di un durissimo articolo firmato dai deputati M5S delle commissioni Affari Sociali e Attività Produttive e postato sul sito di Beppe Grillo.  

Nell’occhio del ciclone in particolare l’articolo 4, quello sull’impresa sociale. Scrivono i grillini: « Il Pd vuole il silenzio assoluto sul provvedimento perché sa che stanno giocando sporco sulla pelle e sulla salute dei cittadini, in nome degli affari loro. Ne abbiamo avuto prova quando, prima di Natale, in commissione Attività Produttive (che deve dare parere sulla Riforma) sull'argomento avevamo chiesto di audire Giovanni Pitruzzella, presidente dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato. In particolare, a Pitruzzella avremmo voluto chiedere un parere sull'articolo 4 della Legge Delega, e una spiegazione sulla misteriosa regalìa secondo cui le imprese sociali potranno distribuire utili (e dove finisce il no profit?), intervenire in un gamma sempre più vasta di settori, aprire le porte dei loro Cda a soggetti privati e alle pubbliche amministrazione – il tutto in assenza di controllo da enti terzi. Insomma, le coop saranno autorizzate per legge alla concorrenza sleale verso le altre aziende che operano negli stessi campi».

Questa poi conclusione del documento: « Continuando a non demordere, ora bypassiamo PD & compagnia cantante e inviamo la nostra richiesta direttamente all'Autorità. A Pitruzzella chiediamo in particolare se sarebbe ancora giustificato il regime agevolato per quelle imprese che dovessero raggiungere dimensioni e livelli di fatturato molto "profit", e come considera l'assenza di controlli sui requisiti necessari per la qualifica di impresa sociale. Auspichiamo che la sua risposta ci giunga quanto prima, vi terremo informati. Nel frattempo sarebbe fondamentale che in queste settimane le realtà sane che operano nel Terzo Settore, che sappiamo essere contrarie a questa riforma, prendano le distanze dal provvedimento e facciano sentire la loro voce. Borbottare non basta: serve opporsi. Orsù, fatevi coraggio!»


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