Cultura

Un crowdfunding per difendere la libertà di stampa

Un errore da 8000 euro, una causa penale e un freelance difeso dalla propria redazione con il crowdfunding. È la storia di Andrea Signorelli che, per errore, ha coinvolto con un suo pezzo Nitto Palma in un'inchiesta cui era estraneo aprendo il dibattito sulla libertà di stampa

di Redazione

Un errore da 8000 euro quello di Andrea Signorelli, giornalista freelance che collabora con Blogo. Per questo la redazione del sito ha lanciato un’iniziativa inedita: un crowdfunding per rimediare al pasticcio e sostenere il collega.

In un pezzo sui finanziamenti pubblici ai partiti, Signorelli aveva riportato il nome di Nitto Francesco Palma (magistrato, onorevole di Forza Italia, ex Ministro della Giustizia e Sottosegretario agli Interni) come persona coinvolta in un processo, confondendolo con un altro politico.

«Tengo a precisare», ci dice Signorelli, «che il mio errore non è scusabile, però si poteva agire per vie diverse. Una querela penale mi è sembrata esagerata, se fosse arrivata subito la richiesta di rettifica, avrei corretto immediatamente l’articolo come poi, effettivamente, ho fatto».

Era quindi del tutto giustificata la rabbia di Palma per il danno d’immagine subito ma la verità, per quanto semplice, è che gli errori capitano a tutti. «Dopo la querela», continua Signorelli, «ho convenuto con il mio avvocato che non era il caso di arrivare davanti al giudice per una causa che avrei perso. Abbiamo stipulato un accordo privato e ho pagato 8000 euro per il mio errore, anche se questa cifra, per un freelance come me, corrisponde più o meno a 7 mesi di stipendio»

Proprio perché #tuttipossonosbagliare la redazione di Blogo ha lanciato un crowdfunding per aiutare Andrea a coprire questa spesa. La figura del freelance è ormai sempre più diffusa nelle redazioni ed è sinonimo di precariato, assenza di assicurazioni e stipendi bassi.

 

 

La campagna è stata lanciata da un lato per supportare Signorelli ma anche per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della libertà di stampa: «Supportare Andrea. E non solo. Sensibilizzare sul tema della libertà di stampa e della possibilità di commettere un errore senza dolo e senza per questo essere condannato a una spesa che supera le tue capacità economiche. Perché se il sistema funziona così, allora va a finire che un giornalista, domani, potrebbe pensare di non rischiare parlando di argomenti anche vagamente spinosi», scrive la redazione di Blogo. Il direttore Alberto Puliafito si è fatto carico di organizzare la colletta e l’azienda ha coperto il 40% del risarcimento, nonostante non fossero coinvolti dalla querela. Scegliere di tacere per paura di sbagliare è addirittura più grave che sbagliare.
 


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