Famiglia
Matrimoni gay: la Finlandia approva, ma a primavera è pronta a cancellare tutto
Con 101 voti favorevoli, 90 contrari, 1 voto nullo e 1 assente il Parlamento finlandese ha votato una modifica della legge sul matrimonio, modifica che riguarda le unioni tra persone dello stesso sesso. A primavera, però, ci saranno nuove elezioni e tutto verrà ridiscusso. Accade in una delle regioni più gay-friendly d'Europa, il 58% dei cittadini si dichiara contrario al provvedimento e nelle scorse ore già 12mila fedeli hanno abbandonato la Chiesa Luterana, in contrasto con l'apertura dei suoi vertici.
di Marco Dotti
Mentre l'azienda tessile finlandese Finlayson annuncia il lancio, in Italia e in altri 30 paesi, di una nuova linea di lenzuola e salviettoni da bagno ispirata ai lavori omoerotici dell'artista Touko Laaksonen, la proposta di modifica della legge sul matrimonio, discussa mercoledì scorso al Parlamento di Helsinki, è stata approvata oggi con 101 voti a favore.
Divergenze parallele: leggi o diritti?
Da tutte le guide di settore e dai siti specializzati, Helsinki è a ragione ritenuta tra le città più gay-friendly al mondo e in Finlandia gli omosessuali godono di ampie tutele contro le discriminazioni di genere.
La società finlandese è molto aperta, ma qualcosa sembra essersi incrinato. "La Finlandia di 10 anni fa non avrebbe avuto paura di una legge simile", ci racconta Kari, un giovane ricercatore di Turku.
"La società è sempre stata più avanti della politica, talvolta politica e società si sono trovate all'unisono, ma oggi qualcosa si è incrinato. Capire che cosa, questo è il vero problema".
La procedura legislativa, in Finlandia, è particolarmente complessa, tra oggi e domani potrebbe accadere di tutto, persino uno slittamento, ritenuto comunque poco probabile, rispetto alla data di entrata in vigore della legge, fissata per il 2017. Anche perché il voto arriva dopo più di 2 anni di pressione da parte di movimenti e associazioni, ma anche dopo un primo “intoppo” legislativo verificatosi nel 2013. L'mpressione degli analisti più attenti è che la strada per il riconoscimento effettivo dei matrimoni tra persone dello stesso sesso sia ancora irta di insidie.
Numeri che pesano
Un parlamento spaccato – 101 sì, 90 no -, come la società dove solo il 58% dei finlandesi che si dichiara favorevole alle unioni matrimoniali fra persone dello stesso sesso. In un Paese di 5.400.000 abitanti, questo ha il proprio peso.
Consideriamo poi il fatto che il 77,3% dei finlandesi è protestante, il 20,1% si professa ateo o non credente, l’1,1% ortodosso e solo nella casella “altre religioni”, che comprende l’1,5% della popolazione, trova spazio la voce “cattolici”.
In Finlandia, i finanziamenti alle chiese sono determinati in base a un rigoroso procedimento di iscrizione : più iscritti, più soldi. Ecco perché dopo le dichiarazioni a favore della revisione della legge sul matrimonio da parte dei principali esponenti della chiesa protestante, in particolare di monsignor Kari Mäkinen, si sta verificando un primo terremoto: secondo le notizie che circolano, sarebbero già 12mila le persone che, tramite l’apposito formulario online, si sarebbero dissociate dalle Chiesa luterana.
La partita parlamentare
La questione si è riperta oggi perché James Hirvisaari (partito dei Veri Finlandesi, estrema destra) ha presentato una mozione a sfavore della modifica della legge e Mika Niikko (Veri Finlandesi) l’ha appoggiata.
Un paio di settimane fa, la modifica alla legge sui matrimoni che prevedrebbe i matrimoni tra due persone dello stesso sesso era già stata votata in Parlamento con 105 voti a favore contro 92 voti contrari. Sin da allora – come osservava ieri Martta Nieminen su "Helsingin Sanomat" – si sapeva che per cambiare la legge sul matrimonio sarebbe stato necessario di un secondo voto in Aula. Ciò nonostante, in Italia si è diffusa la notizia che "i matrimoni gay" fossero legge in Finlandia. La questione è ancora più complessa di così, ma limitiamoci per ora a non complicarla affermando solo che non di una legislazione ex novo si tratta, ma di una modifica della preesistente normativa sui matrimoni. Modifica che, qualora ratificata, ma su questo nutriamo forti dubbi, andrebbe in vigore dal 2017.
L’Alta Commissione parlamentare, la scorsa settimana, si è espressa favorevole alla modifica con 17 voti contro 8. Nella votazione di oggi invece, si scontreranno la decisione favorevole della Commissione insieme all’esito positivo della prima votazione con la richiesta di rigetto di Hirvisaari.
L'erba voglio o il nodo delle adozioni
Per Jouko Jääskeläinen dei cristianodemocratici il rinnovo della legge sul matrimonio deve avvenire al di fuori delle regolamentazioni per l’adozione prevista per le famiglie “garantendo il diritto dei bambini ad avere un padre e una madre, a meno che, com’è da prassi attuale, non si preveda che a favore del bambino non vi siano serie motivazioni che spingano a collocarlo in un nucleo famigliare composto da genitore unico”.
La sua mozione è stata respinta, 97 a 91. Anche qui, se i numeri hanno un senso non si può non parlare di Parlamento spaccato.
La campagna Tahdon 2013, su cui si basa gran parte dell'iniziativa popolare di sostegno alla legge, proprio su questo punto ha manifestato fin dal programma di considerare falsa la considerazione che un bambino, per il suo sviluppo, necessiti di una famiglia composta di due persone di sesso diverso. Leggiamo dal programma della campagna che:
"La crescita o lo sviluppo di un bambino non richiede due genitori di sesso opposto, fino a quando le esigenze di relazioni e le esigenze della vita altrimenti soddisfatte. Il benessere del bambino è sempre una priorità nell'adozione, e deve essere assicurata sulla base del singolo".
Risulta comprensibile, dunque, come e perché i cristianodemocratici si siano opposti con maggior decisione alla modifica della legge e il segretario del partito, Asmo Maanselkä, sul suo blog abbia scritto un articolo titolato Voglio di più (Tahdon kovempaa), in riferimento alla campagna promossa a favore della legge che prende il nome di Voglio (Tahdon), richiamando la frase che, sull’altare, si usa dire per sancire il matrimonio “voglio prendere in sposo/sposa”.
Maledetta primavera
Secondo le aspettative la votazione di oggi ha dato esito positivo alla legge. La nuova legge dovrebbe così entrare in vigore nel marzo 2017. Dovrebbe, perché il condizionale indica che la questione è tutt'altro che chiusa. Infatti, la primavera potrebbe riservare amare sorprese per i promotori della campagna. Potrebbe, ad esempio, portare alla non rielezione dei parlamentari che hanno votato "sì".
Nella primavera prossima, infatti,le elezioni per il rinnovo del Parlamento potrebbero rimettere tutto in discussione. Anche perché non è escluso che il governo rimandi proprio al nuovo Parlamento l'ultima parola.
Poiché le previsioni elettorali danno in costante avanzata proprio il partito Veri Finlandesi e quello cristianodemocratico, ecco spiegate le ragioni del nostro scetticismo.
@oilforbook
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