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Finanziaria: le richieste del Terzo settore

Punto per punto le osservazioni e i suggerimenti e le proposte del Forum sul Dpef. Per dare più forza al mondo non profit

di Redazione

Il Forum del Terzo settore ha affrontato il Dpef presentato dal governo presentando alcuni suggerimenti alla luce delle necessità del mondo non profit. Tra gli interventi, definiti di contesto, per favorire in generale le realtà non profit si trovano l?ampliamento del ?reddito minimo di inserimento? previsto dalla legge 328/00 e il sostegno ai ?buoni consumi?. Occorre incentivare i ?consumi sociali delle famiglie? e i contributi devoluti in favore del volontariato nazionale e internazionale e, più in generale, di tutte le realtà non profit, sia attraverso il finanziamento di ?buoni per servizi? a favore di soggetti senza capacità di spesa, sia rendendo deducibili fiscalmente le spese sostenute dai privati per l?educazione; i servizi alla cura dell?infanzia; l?assistenza socio sanitaria per i soggetti più deboli; la formazione continua degli adulti. Si chiede un consistente aumento (sino a quattro volte) dei limiti di deducibilità a favore delle onlus e degli altri enti non commerciali previsti dal d. leg. 460/97, delle associazioni di promozione sociale riconosciuti dalla legge 383/00, delle cooperative sociali di cui alla legge 381/91, delle organizzazioni di volontariato stabiliti dalla legge 266/91 e delle ong, nonché lo studio e l?individuazione di nuove forme di deducibilità che incentivino il sostegno al mondo del non profit, fino ad arrivare alla detassazione delle donazioni a favore delle associazioni non profit e del volontariato. Sulla destinazione dell?8 per mille dell?Irpef di diretta gestione statale, si chiede che la metà della parte destinata a scopi di interesse sociale e umanitario sia destinato allo sviluppo e alla crescita del settore non profit. Una quota del patrimonio pubblico (5 per cento) che sarà dismesso nei prossimi mesi può essere alienato a condizioni di vantaggio rispetto a quelle di mercato, a favore di onlus e altri enti non commerciali, associazioni di promozione sociale, ong, organizzazioni di volontariato, vincolando la destinazione d?uso agli scopi previsti dagli statuti degli enti. LE POLITICHE SOCIALI Queste le richieste per lavoro, formazione, infanzia e giovani, immigrazione e terza età. Si chiede che venga promossa una Conferenza nazionale su ?Occupazione e Terzo settore? per dare un impulso positivo alle politiche di promozione di questo comparto e valutarne le opportunità occupazionali. Le famiglie e i singoli cittadini devono poter dedurre dall?Irpef i costi sostenuti per partecipare a corsi di formazione. Servono fondi adeguati (2,5 milioni di euro) per rafforzare il rapporto tra scuola e realtà di Terzo settore come definito nel protocollo d?intesa tra ministero dell?Istruzione e Forum. Alla Commissione per le adozioni internazionali, nella prossima finanziaria, vanno destinati 30 milioni di euro per realizzare, a opera degli enti autorizzati, progetti e interventi a favore dell?infanzia in difficoltà. Serve inoltre uno stanziamento in previsione della chiusura degli istituti di accoglienza dei minori abbandonati (sancita per il 2006 dalla legge 149/01).Va attivato uno specifico Fondo (30 milioni di euro), da alimentare con risorse pubbliche e di imprese e soggetti privati, per rafforzare e diffondere serie e vere opportunità di formazione per gli immigrati. A favore della terza età occorre prevedere misure concrete per la casa e incrementare il processo di domiciliarizzazione di assistenza e servizi rafforzando la rete del volontariato. GLI INTERVENTI MIRATI Per specifici settori del non profit sono indicati alcuni interventi mirati che entrano nel dettaglio dei provvedimenti. Per il servizio civile le esigenze evidenziatesi già negli anni scorsi portano a chiedere almeno 250 milioni di euro. Il governo ha previsto nella posta di bilancio una cifra che è pari alla metà di ciò che è realmente necessario. Il rischio è che l?intera riforma si blocchi. Per il funzionamento dell?Organismo di controllo degli enti e delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale, occorre l?iscrizione nel bilancio del 2002 dei 2,5 milioni di euro stabiliti dalla legge 662/96, quale fondo per il funzionamento dell?Agenzia. Esclusione dall?assoggettamento all?Irpeg dei redditi derivanti dagli immobili di proprietà delle associazioni di volontariato e associazioni di promozione sociale, utilizzati per l?esercizio di attività sia istituzionali sia connesse in base a una bozza di modifica all?art. 108 del dpr 22/12/1986 n. 917 (Testo unico delle imposte sui redditi). Intervento del governo perché sia accolta la revisione della VI direttiva Cee n. 388/77 art.13 sulla disciplina dell?Iva, per esonerare le associazioni di volontariato nell?acquisto dei mezzi di soccorso. E il rifinanziamento per il prossimo triennio, di almeno 7 milioni 789mila euro all?anno, del Fondo nazionale per le politiche sociali, di cui al comma 44 dell?art. 59 della legge 27 dicembre 1997, n. 449 e successive modificazioni, da utilizzare per le erogazioni di contributi per gli acquisti da parte di associazioni di volontariato e onlus di autoambulanze e beni strumentali di cui al comma 1 dell?art. 96 della legge 21 novembre 2000, n. 342. Per il turismo sociale si chiede il rifinanziamento delle leggi per la sua promozione verso i meno abbienti (legge 174 del 1958); il rifinanziamento, con ulteriori 25 milioni 960mila euro, del Fondo di rotazione per il prestito turistico indirizzato alle categorie più deboli (legge 135 del 2001) previsto nei contratti di lavoro per consentire il rapido decollo del progetto ?Buoni vacanze?. Si chiede inoltre che si confermino le risorse per lo sport per tutti e gli sgravi fiscali per l?associazionismo, con l?auspicio che si ponga mano alla legge di riconoscimento dell?associazionismo sportivo dilettantistico, per procedere a una riforma dello sport che valorizzi la base autorganizzata e non profit del sistema e il ruolo delle Regioni. Infine, è necessario sbloccare i fondi della legge 65/87 da destinare alle regioni per l?impiantistica sportiva. Proposte per potenziare l’impresa sociale Priorità: Attuazione delle norme sull?accreditamento previste dalla legge 328/00. Agevolazioni: Estensione di quelle previste per le Pmi alle imprese sociali (cooperative sociali, in particolare modo quelle di tipo B, le onlus e gli enti non commerciali) che operano nella cultura nell?educazione, nell?ambiente, nella sanità e assistenza. Progetti:Rifinanziamento di 25 milioni di euro al progetto Fertilità, che prevede la possibilità di sviluppo, in particolari territori del Paese di nuove cooperative sociali , che operano nei servizi socio sanitari, socio assistenziali ed educativi Riduzione Irap: Graduale intervento che non penalizzi chi ha un?incidenza più forte della componente lavoro e chi opera in settori di utilità sociale


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