Volontariato

Csv: Tabò unico candidato, ma il fronte si spacca

Finora non è emersa alcuna candidatura ufficiale alternativa a quella del presidente uscente, ma è atteso a breve un documento molto critico di un gruppo corposo di Csv del centro sud. Possibile anche un rinvio delle elezioni

di Redazione


Il conto alla rovescia per l'assemblea elettiva per il rinnovo delle cariche di CSVnet che si terrà a Roma nel fine settimana è iniziato. La novità degli ultimi giorni è la composizione di un fronte composto da numerosi Centri di servizio che propongono una linea diversa rispetto a quella di Stefano Tabò, il presidente uscente al momento unico candidato ufficiale per l'assemblea e il conseguente direttivo di domenica prossima. 

Un fronte che ha tra le sue fila Centri di servizio del Centro-Sud, ma anche al nord qualcuno sta valutando di farne parte, unitosi già da diverse settimane. Contesta soprattutto la gestione del rapporto fra la rappresentanza dei Csv e l'Acri in materia di fondi erogati, in particolare vuole certezze sulle risorse prima di fare nuovi accordi e che il punto di riferimento della regolazione del sistema rimanga il Governo e non solo le Fondazioni di origine bancaria. 

Nel giro di qualche ora verrà ufficializzato un documento, sostenuto prevalentemente da rappresentanti di Csv di regioni come Toscana, Emilia Romagna, Marche, Abruzzo, Sardegna e Puglia più altri Centri sparsi per l'Italia che sarebbero perplessi sulla gestione Tabò e chiedono un cambio di rotta.

Il fronte alternativo a Tabò, e ai molti Csv che sosterranno il presidente uscente, potrebbe non esprimere un candidato ufficiale, ma chiederà, nel documento che verrà diffuso a breve, un cambiamento di linea su alcuni assi del sistema Csv: proposte sulla riorganizzazione dei Csv -opponendosi alla fusione in un unico Csv regionale ed esprimendosi a favore di forme di coordinamento-, sulle risorse finanziarie, sul ruolo di Csvnet e sulla semplificazione e valorizzazione della funzione dei Co.Ge., i comitati istituiti con il Decreto Ministeriale 8 ottobre 1997 che attuava l’articolo 15 della Legge 261 del 1991 che hanno il compito, fra gli altri, di ripartire annualmente le somme per i Csv.

L'obiettivo è sollecitare la maggioranza dei Csv a trovare un candidato a loro parere più attento a queste istanze e una nuova linea di maggiore autonomia nei confronti dell'Acri. Non un candidato "contro", che potrebbe polarizzare le posizioni e favorire la rielezione di Tabò con una spaccatura che non farebbe bene alla più alta rappresentanza del volontariato. Un tentativo che si scontra con la difficoltà di far quadrare il cerchio domenica stessa, avendo l'attuale dirigenza di CSVnet convocato non solo l'assemblea, ma anche il direttivo a seguire per l'elezione del presidente. Anche per questo il fronte alternativo a Tabò chiederà che le elezioni del presidente avvenga in un secondo momento per trovare un candidato a loro parere più rappresentativo rispetto alle varie posizioni.


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