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Pace: appello ecumenico per giornata islamo-cristiana

Tra i firmatari, teologi e studiosi di diverse confessioni

di Gabriella Meroni

Un appello ecumenico ai leader delle comunita’ religiose presenti in Italia per l’istituzione di una Giornata del dialogo cristiano-islamico e’ stato sottoscritto da numerose personalita’ impegnate da anni nel cammino del dialogo interreligioso: teologi, credenti cristiani di diverse confessioni, educatori alla pace e all’intercultura, hanno aderito all’appello diffuso in questi giorni, che chiede di non depotenziare l’impegno per il dialogo con l’Islam: dopo i terribili eventi che hanno colpito gli Usa, e’ necessario anzi intensificare le occasioni di incontro. ”Riteniamo – spiega l’appello diffuso dall’agenzia Nev – che proprio gli avvenimenti succeduti a quel tragico evento ci chiamino ad accelerare il processo di reciproca conoscenza, in particolare con quei musulmani che sono da tempo nostri compagni di strada sul cammino della costruzione di una societa’ pluralista, accogliente, rispettosa dei diritti umani e dei valori democratici”. Fra i firmatari, Daniele Garrone, docente della Facolta’ valdese di teologia di Roma, spiega che ”in un momento in cui e’ forte la tentazione di chiudere la realta’ plurale dell’Islam in una visione monolitica, e’ fondamentale creare occasioni per l’incontro, la conoscenza, lo scambio. L’istituzione di una speciale Giornata del dialogo potrebbe aiutare a superare gli stereotipi che derivano da una non conoscenza diretta dell’Islam”. Fra gli altri firmatari, il teologo cattolico Carlo Molari, Elena Milazzo Covini, presidente del Segretariato attivita’ ecumeniche (Sae), don Leonardo Zega, Angelo Bertani, di Famiglia Cristiana. L’istituzione di una Giornata del dialogo cristiano-islamico, spiega ancora l’appello, sarebbe un importante segnale ”nello spirito del documento conciliare “Nostra Aetate”, della “Charta Oecumenica”, delle visite di Giovanni Paolo II a Casablanca e Damasco e del recente incontro di Sarajevo fra i leader delle comunita’ cristiane e dei musulmani d’Europa”.


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