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La Spagna riconosce lo Stato della Palestina

Dopo Gran Bretagna e Svezia arriva il riconoscimento anche dalla penisola Iberica. Anche in Italia il dibattito è aperto sia alla Camera (due mozioni) che al Senato (una mozione)

di Redazione

In ordine di tempo l’ultimo era stato il governo svedese a riconoscere lo Stato della Palestina, in precedenza, intorno a metà ottobre, era stata la House of Commmons a invitare l’esecutivo di Sua Maestà britannica ad andare nella medesima direzione.

Nelle ultime ore è stato il Parlamento spagnolo ad approvare all'unanimità una risoluzione, non vincolante, per il riconoscimento della Palestina come Stato indipendente. Nel testo della risoluzione, negoziato tra tutti i partiti, viene affermato che “l’unica soluzione possibile per il conflitto è la coesistenza di due Stati, Israele e Palestina”.

Nella risoluzione deliberata dal Parlamento spagnolo si auspicano sue cose: che ci sia un processo di negoziato fra palestinesi e israeliani e l’osservanza degli “interessi” di Israele.  In particolare si evidenzia che il riconoscimento dello Stato della Palestina “deve essere conseguenza di un processo di negoziato fra le parti che garantisca la sicurezza a entrambe, il rispetto e i diritti dei cittadini e la stabilità regionale”. Da qui l’esortazione affinché il governo cerchi “un’azione coordinata, di concerto con la comunità internazionale, e in particolare con la Ue, tenendo pienamente in conto le legittime preoccupazioni, interessi e aspirazioni dello Stato di Israele”.

Il ministro degli esteri spagnolo José Manuel Margallo, commentando la decisione del Parlamento, si è detto speranzoso che la storica risoluzione “contribuisca a sbloccare un processo di negoziati in situazione di stallo da molti anni” ed ha aggiunto che la Spagna, in qualità di membro non permanente del Consiglio di sicurezza, si farà promotrice di un “dialogo per la pace, la scurezza e lo sviluppo della regione”.

Mentre altri Paesi europei (e non) stanno ragionando sul delicato argomento del riconoscimento della Palestina come Stato, appare evidente che il grave attentato alla sinagoga di Gerusalemme non faciliti il dibattito in corso. Alon Bar, ambasciatore israeliano in Spagna, ha infatti dichiarato che è “un brutto momento per parlare di riconoscimento, soprattutto alla luce dell’attentato” ed ha aggiunto questa iniziativa “alimenta la violenza, non beneficia il processo di pace in quanto anima i palestinesi a cercare il riconoscimento internazionale invece di sedersi a un tavolo e negoziare”.

Anche in Italia il dibattito è aperto, sia alla Camera (due mozioni) che al Senato (una mozione). Staremo a vedere cosa succederà ma nel frattempo è fondamentale che i negoziati per una pace duratura portino presto ad un risultato.

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