Famiglia

Adozioni: lettera aperta dell’Anfaa al ministro Castelli

Troppi i minori dichiarati adottabili e non adottati. Anche per loro il diritto a crescere in famiglia

di Redazione

Intendiamo richiamare la sua attenzione su un fenomeno preoccupante che emerge dalla lettura dei dati forniti dal Ministero di Giustizia, Divisione per i minorenni, relativi all?attuazione della legge n°184/1983 in materia di adozione. Risulta infatti che il numero dei minori italiani dichiarati adottabili è, ogni anno, nettamente superiore al numero di quelli che vengono adottati. Questi sono i dati relativi agli ultimi anni: Anni N° dichiarazioni di adattabilità N° decreti di adozione nazionale 1993 1.231 776 1994 1.051 751 1995 1.148 784 1996 1.359 811 1997 1.440 926 1998 1.278 1.006 1999 1.246 1.020 Una parte dei minori dichiarati adottabili sono stati adottati in base all?articolo 44 lettera c) della legge n° 184/1983 (123 nel 1993, 150 nel 1994,166 nel 1995, 192 nel 1996, 181 nel 1997, 128 nel1998 e 168 nel 1999). Nulla si conosce circa la collocazione di quei bambini dichiarati adottabili e non adottati. Non abbiamo ricevuto fino ad ora risposte precise ed esaurienti da parte sia del Suo Ministero che dei vari Tribunali per i Minorenni da noi interpellati in merito. In via informale spesso ci è stato detto da alcuni giudici e operatori che si tratta di minori gravemente handicappati o malati o già grandicelli: alcuni di loro sono restati nella famiglia affidataria o nella casa famiglia in cui vivevano al momento della dichiarazione dello stato di adattabilità. Ma molti sono ancora ricoverati negli istituti o nelle comunità in quanto non ci sono famiglie disposte ad accoglierli. E? indubbiamente vero.che una coppia quando si accosta all?adozione difficilmente pensa spontaneamente a un bambino handicappato o sieropositivo; di fronte a loro si ritrae perché si sente investita da una responsabilità e da un impegno troppo grandi. Riteniamo pertanto indispensabili un lavoro serio e coordinato da parte dei Tribunali per i minorenni e degli Enti locali onde sensibilizzare e reperire e sostenere famiglie motivate e idonee ad accogliere minori che presentano questi gravi problemi. Spesso abbiamo incontrato giudici ed operatori che, convinti a priori della difficoltà di trovare famiglie disponibili anche per questi bambini, non le cercano e si arrendono con molta facilità, e fanno o poco o nulla per sensibilizzare l?opinione pubblica a questo problema. Ma la nostra esperienza ci insegna che la storia di questi bambini non si conclude sempre allo stesso modo, dietro, le mura di un istituto o di un ospedale: molti di loro hanno incontrato famiglie che si sono lasciate interrogare e che li hanno accolti. Sempre in base alle positive esperienze finora realizzate (esemplare, a questo riguardo, quella di Nicola descritta dalla mamma adottiva in ?Nicola un?adozione coraggiosa?di cui le uniamo una copia), riteniamo che l?adozione di un bambino ?diverso? non possa riuscire confidando solo nella disponibilità delle famiglie, ma che sia indispensabile una rete di rapporti umani e sociali intorno ad essa che arricchisca la vita del nucleo familiare e ne impedisca l?isolamento. Questo non basta ancora; molto dipende anche dai servizi che le Istituzioni sanno mettere a disposizione di queste famiglie. Per una buona riuscita di queste adozioni è indispensabile,oltre al lavoro di sensibilizzazione della comunità e di reperimento delle famiglie, un sostegno continuato nel tempo da parte degli amministratori e degli operatori che garantisca un aiuto psicologico, i necessari interventi riabilitativi, un corretto inserimento scolastico, il collocamento lavorativo nei casi in cui i soggetti, superata l?età dell?obbligo scolastico, ne abbia la capacità e un adeguato contributo economico. Onde concretizzare il diritto a crescere in una famiglia per tutti i bambini dichiarati adottabili,chiediamo pertanto un preciso impegno anche da parte del Ministero da Lei diretto. Tre sono in particolare le richieste che avanziamo: 1. che venga predisposta una ricerca specifica per conoscere, per ogni Tribunale per i minorenni, le situazioni dei minori dichiarati adottabili e non adottati e la loro attuale sistemazione; per questa rilevazione offriamo fin d?ora la nostra collaborazione, garantendo il pieno rispetto delle norme di tutela della privacy dei minori; 2. Che venga predisposta per ogni minore dichiarato adottabile, per cui il tribunale per i minorenni non dispone l?affidamento preadottivo entro 1-2 mesi dalla dichiarazione definitiva dello stato di adattabilità e che non siano già inseriti in una famiglia affidataria, una scheda conoscitiva che possa essere trasmessa agli altri Tribunali per i minorenni e a tutte le altre istituzioni competenti. Riteniamo necessario inoltre che, nel pieno rispetto dell?anonimato , queste situazioni vengano segnalate ai gruppi ai gruppi ed associazioni, che danno la loro disponibilità in tal senso e che intendono svolgere una azione di sensibilizzazione per trovare una famiglia adeguata alle necessità di questi minori. 3. che, in attuazione a quanto previsto dall?art.6 ottavo comma della legge n°149/2001, venga stanziato dal Governo un fondo speciale per assicurare un adeguato sostegno economico ai genitori adottivi di minori di età superiore ai dodici anni o con handicap grave accertato. La proposta dell?Anfaa è che questo contributo sia erogato fino al raggiungimento della maggiore età dell?adottato e sia di entità congrua alle necessità. Chiediamo infine che tutto questo venga preso in considerazione nella predisposizione del regolamento di cui all?art. 40 terzo comma della legge n° 149/2001 . Restando in attesa di un suo riscontro, saremmo ben lieti di approfondire questo esposto in un incontro con Lei. Con l?occasione Le porgiamo i migliori saluti. La Presidente Donata Nova Micucci


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