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Fondazioni, Patriarca: «Ora intervenga Renzi»
Il deputato del Pd e presidente dell'Istituto italiano: «Non si può pensare che le Fondazioni siano sono quelle del risiko bancario senza considerare l'impatto sociale che hanno i loro interventi sui territori, il mio Governo non può avere questi pregiudizi»
di Redazione
Presidente dell’Istituto italiano della donazione e del Centro nazionale per il volontariato, deputato del partito democratico e membro della commissione Affari sociali a Montecitorio, Edoardo Patriarca di fronte a una misura che rischia di «colpire mortalmente enti locali e soggetti non profit che sui territori erogano servizi di welfare» come quella dell’aumento della tassazione sui dividendi delle Fondazioni parla di «grave pregiudizio» e «deficit di conoscenza rispetto a quello che fanno davvero le Fondazioni».
In che senso?
Il governo mi sembra vittima di un racconto mainstream che parla delle fondazioni esclusivamente come soggetti che hanno interessi nelle banche o impegnati nel risiko degli istituti di credito. E questo in una certa misura è sorprendere per un governo, che è il “mio” governo, che sta portando avanti una riforma del terzo settore attagliata proprio sul principio dell’impatto sociale. Ma oggi con questa misura a scapito delle fondazioni si va a ridurre proprio il loro impatto sociale in termini di cultura, welfare, volontariato e via dicendo. E non è un caso isolato.
A cosa si riferisce?
Sono questioni diverse, ma il meccanismo mi sembra lo stesso applicato ai patronati, il cui fondo è stato tagliato pesantemente. Che per carità, in alcuni casi possono anche avere bilanci fatti male o essere stati colpevoli di sprechi, ma non dimentichiamo che forniscono un servizio gratuito a migliaia e migliaia di persone che non potrebbero permettersi un commercialista.
Lei è anche uno degli animatori dell’intergruppo del Terzo settore in Parlamento. Che iniziative pensate di prendere per modificare il disegno di legge Stabilità?
Dal punto di vista parlamentare ci sono pochissimi margini di manovra. Oltre a prendere posizione come sto facendo io in questi giorni non credo si possa fare molto altro.
Quindi getta la spugna…
Parliamoci chiaro: per modificare quel passaggio occorre trovare una copertura alternativa pari a 380 milioni di euro in un momento in cui noi e io in prima persona sono impegnato a trovare risorse per raddoppiare la dotazione per il sevizio civile, a ripristinare un budget adeguato per il fondo delle non autosufficienze che è stato tagliato di 100 milioni e a trovare una soluzione alla crisi delle adozioni internazionali. Non credo sia possibile farlo nei tempi rapidi che richiedere l’iter della legga di Stabilità.
Quindi?
Occorre che sia il Governo a scendere in campo con un suo emendamento. Renzi e Padoan escano dal pregiudizio contro le Fondazioni, rilevino la portata dell’impatto dei progetti che sostengono sui territori, e agiscano di conseguenza.
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