Mondo
Svezia: riconosciuto lo Stato palestinese
In uno scenario sempre più complicato e teso che ha portato alla decisione da parte del governo israeliano di chiudere la Spianata delle Moschee dopo l’uccisione di un esponente della destra israeliana a Gerusalemme, arriva il riconoscimento da parte del paese scandinavo
Nei giorni scorsi era stata la Gran Bretagna a riconoscere lo Stato di Palestina. La Camera dei Comuni, con una votazione a dir poco schiacciante (274 favorevoli e 12 contrari) aveva, infatti, approvato la mozione proposta dal deputato laburista Graham Morris e chiesto al governo di “riconoscere lo Stato palestinese insieme a quello di Israele” così da dare un ''contributo per assicurare una soluzione negoziata dei due Stati”.
La decisione della Camera dei Comuni, ancorché non vincolante per il governo britannico, aveva suscitato in tutto il mondo reazioni contrastanti e ha espresso un immenso valore simbolico e storico. Delle ultime ore è la notizia che il governo svedese è in procinto di riconosce lo Stato di Palestina. Questo, almeno, è quanto annunciato dalla ministra degli Esteri, Margot Wallstrom e riportato dal quotidiano Dagens Nyheter.
Secondo la ministra, si legge nel giornale,“il riconoscimento è un contributo ad un futuro migliore per una regione che per troppo a lungo è stata caratterizzata da negoziati congelati, distruzione e frustrazione” e che “secondo alcuni questa decisione è prematura, ma io temo che sia invece tardiva”.
La posizione della Svezia è chiara: sostenere i palestinesi moderati attribuendoli uno status il più vicino possibile a quello di Israele durante i negoziati.
Il riconoscimento da parte del governo di centro-sinistra svedese dello Stato palestinese era stato annunciato ad inizio ottobre ed oggi avrà la sua celebrazione ufficiale.
La Svezia, quindi, è il primo stato della Ue ad aver riconosciuto la Palestina come stato sovrano e, secondo la ministra Wallstrom la strada è stata aperta e forte è la speranza “che altri seguiranno il nostro esempio”.
Il presidente dell'Anp Abu Mazen ha ''salutato con favore'' la decisione della Svezia definendola anche ''coraggiosa e storica''.
Di diverso tenore la dichiarazione del ministro degli esteri israeliano che ha detto con fermezza che la Svezia dovrebbe comprendere che la situazione in Medio Oriente “è molto più complessa che non i mobili dell'Ikea”. Chissà perché avrà tirato in ballo l’Ikea, peraltro, come ha osservato qualcuno, talvolta montare un mobile della casa svedese “è molto complesso”.
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