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Calamità, Misericordie e Anpas Toscane: «Più prevenzione e meno burocrazia»

I presidenti di Pubbliche Assistenze e Misericordie della Toscana: «La nostra esperienza sul campo a disposizione degli enti che vorranno creare insieme a noi percorsi virtuosi sul territorio per una migliore difesa civile»

di Redazione

La prevenzione e la burocrazia sembrano non andare d’accordo. E per questo dai presidente di Pubbliche assistenze e Misericordie Toscane, Attilio Farnesi e Alberto Corsinovi, arriva un appello per chiedere «Prevenzione e meno burocrazie per le opere di salvaguardia idraulica». I due presidente intervengono all’indomani degli eventi catastrofici legati al maltempo che in Toscana sono costati due vittime e danni per milioni di euro.

Riferendosi agli eventi che hanno colpito dopo Cerreto Guidi e l’empolese, anche Albinia nel grossetano. Dove in particolare, ha ricordato Attilio Farnesi «i nostri volontari sono tornati nuovamente a intervenire sui luoghi di due anni fa. Nelle stesse case colpite dall’altro alluvione. Abbiamo trovato famiglie stremate, che hanno perso nuovamente tutto quello che avevano ricostruito dopo la prima catastrofe. E sono immagini difficili da dimenticare, sono situazioni difficili da accettare».  

«È inaudito che si continui a morire a causa di un sistematico scaricabarile», ha aggiunto Corsinovi. «In tutte queste calamità il volontariato è stato accanto ai toscani. Ma chiede che chi ha responsabilità pubbliche le eserciti fino in fondo e attui gli interventi che servono per mettere in sicurezza le nostre comunità».

Per questo i due presidenti hanno rivolto un appello alla Regione, alle istituzioni locali, agli enti che si occupano di bonifica del territorio: «Comprendiamo le difficoltà anche economiche legate alla crisi, comprendiamo le problematiche che derivano dal patto di stabilità. Ma non sono più accettabili i ritardi e i fermi dovuti alla burocrazia per quanto riguarda le opere di salvaguardia idraulica. Non è più accettabile non investire in prevenzione e nell’aggiornamento dei piani di difesa civile dalle calamità legate al maltempo che continuano a colpire con sistematicità negli stessi territori. Siano attribuite le responsabilità a chi non ha fatto quel che doveva fare, ma soprattutto si riparta con più vigore, eliminando le burocrazie che fermano le opere».

Il volontariato è pronto a fare la sua parte. «Siamo disponibili a interagire con tutti gli enti che vorranno farlo, per creare percorsi virtuosi di prevenzione» concludono Farnesi e Corsinovi. «Con chi chiederà un dialogo e una collaborazione, i nostri movimenti dialogheranno, con la speranza che da questo fare rete possa nascere una maggiore sicurezza per i cittadini».