Mondo
Acli su Afghanistan: stop a bombe e via agli aiuti
Luigi Bobba: «Intervento Usa inefficace contro terrorismo, mentre i civili sono abbandonati»
”La guerra e’ la continuazione della politica con altri mezzi”. Ora che il Parlamento e’ chiamato a decidere l’impiego delle Forze Armate italiane in Afghanistan, le parole del barone Von Clausewitz obbligano a domandarsi quale sia l’obiettivo dell’intervento anglo-americano e come l’Italia possa contribuire a conseguirlo.
Lo ha affermato il Presidente nazionale delle Acli Luigi Bobba, secondo il quale se l’obiettivo e’ la cattura di Bin Laden e della rete terroristica di cui e’ a capo, la scelta dei mezzi finora impiegati sembra inappropriata, sproporzionata ed inefficace. Se invece si vuole rovesciare il regime dei Taliban, bisognerebbe sapere con quale altro governo sostituirlo. E oggi l’impasse dell’azione militare deriva proprio dall’assenza di chiarezza sulla prospettiva.
Le Acli, dopo l’11 settembre, hanno detto con chiarezza che la lotta al terrorismo non poteva escludere anche l’uso della forza, purche’ avvenisse sotto l’egida dell’Onu e in modo circoscritto e proporzionato cosi’ da non provocare morte e terrore fra tanti civili inermi. C’e’ perlomeno da dubitare – prosegue il Presidente delle Acli – che questo mese di interventi, benche’ autorizzati dal Consiglio di sicurezza dell’Onu, possa essere ricompreso sotto questa tipologia di uso della forza. Per di piu’, se c’e’ una carenza dell’azione intrapresa, non e’ di quantita’ di potenziale bellico disponibile, ma d’intelligenza e chiarezza politica. Forse a questo dovrebbero prestare particolare attenzione i parlamentari!
E, se il Paese vuole fare giustamente la sua parte con gli alleati nella lotta al terrorismo, perche’ l’Italia non sostiene la richiesta del Segretario Generale dell’Onu di sospendere i bombardamenti mettendo allo stesso tempo a disposizione il nostro esercito per realizzare corridoi per gli aiuti umanitari da far giungere alle centinaia di migliaia di civili afgani costretti ad abbandonare tutto in un’improbabile salvezza? Ne guadagnerebbe sicuramente il prestigio dell’Italia. E soprattutto – e’ la conclusione di Bobba – faremmo la nostra parte per salvare migliaia di vite umane evitando che il prezzo della lotta al terrorismo sia una vera e propria catastrofe umanitaria”.
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.