Non profit

Aiart non “si mette in gioco”

«La campagna Mettiamoci in Gioco ci è sempre apparsa ambigua e superficiale, non puntando all’unico vero obiettivo: contrastare in modo radicale il gioco d’azzardo. Per questo l'associazione non ha mai aderito». Così con un comunicato ufficiale firmato dal presidente Luca Borgomeo, l'associazione prende una dura posizione sul protocollo d'intesa firmato con Confindustria Sistema Gioco Italia

di Redazione

Quando nel 2012 prese avvìo la Campagna nazionale contro i rischi del gioco d’azzardo, promossa da “Mettiamoci in gioco”, l’Aiart non aderì, a differenza di molte altre associazioni e movimenti. Per l’Aiart la campagna appariva ambigua e superficiale, non puntando all’unico vero obiettivo: contrastare in modo radicale il gioco d’azzardo. L’Aiart, associazione di telespettatori di matrice cattolica, da oltre cinque anni ha avviato un’azione contro la pubblicità del gioco d’azzardo con Convegni, dibattiti, articoli sul suo mensile IL Telespettatore, sulla sua rivista di studi La Parabola, con manifesti e locandine, con numerose dichiarazioni stampa, con la distribuzione di 200 mila adesivi , con lo slogan   “Non ci provare”,  oggi  giudica significative le polemiche di questi giorni scaturite dall’improvvida decisione di Mettiamoci in gioco di firmare un protocollo d’intesa con Confindustria Giochi.

«Ma – dichiara Luca Borgomeo, presidente nazionale Aiart – è mai possibile pensare di fare un’intesa per arginare e contrastare quel cancro sociale che è il gioco d’azzardo, con chi rispettando le leggi dello Stato, ma mettendo una sordina alla coscienza morale, fa affari col gioco d’azzardo, incurante degli effetti devastanti, sul piano economico, sociale e della salute,per le famiglie e in particolare per i giovani e i bambini?»

«La strada maestra – che certo non è nell’itinerario di Confindustria Giochi ( una volta Confindustria  curava gli interessi del settore industriale, oggi s’interessa di giochi e di televisioni, associando anche aziende pubbliche!) – è quella di limitare con legge dello Stato l’attività del gioco d’azzardo, cominciando con il divieto assoluto di fare pubblicità a tutti i giochi, a cominciare dal gratta e vinci fino alle slot, alle scommesse, al gioco on line».


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