Non profit

Protocollo, intesa, accordo: mamma mia, che confusione!

Un dialogo con Confindustria Gioco iniziato 8 mesi fa, giunto alla firma del protocollo d'intesa il 15 ottobre scorso. Libera si dissocia, ma dalla campagna Mettiamoci in Gioco affermano che Daniele Poto, autore di Azzardopoli, per conto di Libera era presente alla firma e fin dall'inizio della trattativa

di Marco Dotti

Nel giro di 72 ore siamo passati dallo “storico accordo” , immortalato dalle parole del portavoce della campagna Mettiamoci in Gioco, don Armando Zappolini, a un più mite «nessuna intesa, ma solo dialogo».

Siamo passati, in altri termini, da queste parole scritte nero su bianco, con tono da breccia di Porta Pia, in un comunicato stampa di Mettiamoci in Gioco: «le cose cambiano. Fino a un anno fa, i concessionari dei giochi d'azzardo non ci si filavano proprio. Ora Sistema Gioco Italia – aderente a Confindustria – ha firmato un protocollo d'intesa con la campagna Mettiamoci in gioco per elaborare insieme proposte su illegalità e infiltrazioni mafiose, pubblicità, minori, sistema di cura. Un percorso faticoso, ma importante» (16 ottobre 2014)…

… a queste parole: «il protocollo non sigla alcuna alleanza (18 ottobre 2014). Siamo passati dalle parole di don Armando Zappolini, riportate nel comunicato che il il 16 ottobre scorso alle ore 11,18 parlava testualmente (potete leggere  ►qui il comunicato) di accordo, alla strana formula: «nessuna intesa, ma solo dialogo».

Sempre il 16 ottobre, sulla pagina Facebook della campagna, il gestore scriveva: «il protocollo porta i concessionari sui temi che ci stanno a cuore e va nella direzione che abbiamo indicato già da oltre un anno. Un accordo con loro renderà molto più agevole il percorso della legge quadro sul gioco d'azzardo in discussione in Parlamento». Parole che oggi pesano, perché che cosa significhi "rendere più agevole" il percorso di una legge in Parlamento è qualcosa che non ci è ben chiaro. Ma tante cose non sono chiare, in questa vicenda.

In primo luogo, ciò che sembra mancare  è proprio il dialogo. Non con Confindustria Sistema Gioco, evidentemente, ma con le associazioni che hanno o avrebbero o avrebbero voluto o dovuto o non si sa cosa essere informate di questo “dialogo”.

Sia come sia, mentre sabato 18 don Luigi Ciotti ribadiva che «su certi temi non si fanno protocolli», resta un fatto: quel protocollo qualcuno lo ha elaborato, discusso, firmato.

Libera e Gruppo Abele, fondate proprio da don Luigi Ciotti, si sono dissociate. Ma… dalla Campagna Mettiamoci in Gioco non ci stanno.

Mentre don Luigi Ciotti giustamente affermava la sua distanza da questo tipo di iniziative – ribadendo solidarietà a don Zappolini, che a suo dire sarebbe sottoposto a linciaggio mediatico: evidentemente l'esercizio della critica e della ragione oggi si chiama così –  sulle pagine del Redattore Sociale la campagna Mettiamoci in Gioco (bisognerebbe capire chi, a questo punto)  si dichiarava sorpresa, affermando che:

«il rappresentante di Libera (Daniele Poto, ndr) nella campagna ha fatto parte del gruppo che ha interloquito con i rappresentanti di Confindustria, ha partecipato alla stesura del protocollo dall'inizio alla fine ed era anche presente al momento della firma. Prendiamo atto che hanno un (grosso) problema di comunicazione interna – spiegano –. Non è assolutamente vero che la campagna ha trattato senza coinvolgere le organizzazioni aderenti. Questo è quello che vuol far credere una testata da cui non prendiamo certo lezioni di etica. Il gruppo di lavoro era composto da 8 persone, cioè 8 organizzazioni. E tutto il processo è stato vagliato nelle riunioni collettive. Così funzionano le campagne della società civile. Ogni organizzazione delega propri rappresentanti nel comitato promotore ed è con loro che vengono prese le decisioni» (cito dal Redattore Sociale ►
qui).

Dunque, da un lato Libera  smentisce, dall'altro Mettiamoci in Gioco forse smentisce la smentita ricordando appunto che Daniele Poto, autore per Libera dei dossier Azzardopoli, rappresentava Libera fin dall'inizio del percorso iniziato 8 mesi fa. Nel mezzo c'è questa confusione: accordo, protocollo, patto. Cosa? Chi? Come?

Ribadiamo, stracciate quell'Procollo o accordo come lo volete chiamare. Non serve alle organizzazioni della società civile e non serve a nessun percorso legislativo giacchè tali percorsi sono già in essere sia a livello centrale che a livello locale e “a prescindere”.

@oilforbook

Nella foto di copertina Don Luigi Ciotti con Matteo Iori del Connaga e Daniele Poto di Libera


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