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Trucchi (Misericordie): in Maremma siamo esasperati

Parla il presidente nazionale delle Misericordie Roberto Trucchi che vive ad Albinia in Maremma che, per la seconda volta in pochi anni fa i conti con l'ennesima alluvione. «Deve finire il tempo delle chiacchere. Si deve passare ai fatti e cominciare a prendersi cura del territorio»

di Lorenzo Alvaro

In queste ore la situazione è critica in Maremma a causa del maltempo: la bassa Toscana, già duramente colpita nel 2012 da una terribile alluvione, è interessata da violenti temporali. In particolare la zona di Albinia è finita sott'acqua. Come era già successo. Per capire quale sia la situazione abbiamo chiamato Roberto Trucchi, presidente nazionale delle Misericordie che vive proprio in quelle zone.

Che dire, ci risiamo…
Purtroppo. Non è fortunatamente ai livelli catastrofici dell'altra volta. Anche il territorio colpito è più limitato. Ma questo non è consolante. Sembra che l'Albenga abbia raggiunto i 9 metri, non so se sia esondato o abbia solo rotto gli argini. Sono però già morte due persone. La gente è esasperata, si cominciano ad avere problemi di tenuta psicologica. C'è insicurezza e paura.

Non è stato fatto nulla per ricolvere la situazione dopo il 2011?
No a quanto pare. Il punto è che  deve finire il tempo delle chiacchere e si passi ai fatti. E non è un problema solo della Maremma. Bisogna fare qualcosa di strutturale che eviti queste situazioni. Ci sono persone che hanno appena rimesso a posto case e aziende dall’alluvione di due anni fa e sono da capo.

Anche perchè l'altra volta fu un alluvione. Questa volta invece si parla solo di pioggia…
Esatto, non può bastare un semplice temporale, per quanto violento, a creare situazioni di questa natura. Io vivo qui da 50 anni e non ricordo situazioni di questo tipo.

Qual'è la situazione?
Ieri sera c’è stata questa bomba d’acqua nella zona interna e i problemi più gravi sono lì, ma anche qui tra Albinia e Orbetello la situazione non è facile

Come Misericordie cosa state facendo?
Le Misericordie, quella di Albinia e le altre della zona si sono subito messe in moto ieri sera per fronteggiare un evento che è stato improvviso. Abbiamo accompagnato persone che vivono nelle zone più a rischio al palazzetto dello sport dove il comune ha allestito una struttura di accoglienza e dove alcune famiglie, anche in via precauzionale, hanno passato la notte. Stamani le squadre sono fuori dall’alba per fare una verifica dei danni.

Cosa dsi può fare da domani perchè non succeda più, per davvero questa volta?
Ci vuole maggiore attenzione al territorio. Bisogna creare strutture che consentano all’acqua di defluire in maniera normale anche se piove in modo più violento. Altrimenti ogni volta saremo da capo. Io non sono un ingegnere civile e non so dare una soluzione tecnica. Ma non si può pensare che al giorno d’oggi non si riesca a trovare soluzione a questi problemi, che non sono solo di Albinia, ma evidentemente in tutta Italia. Se a ogni nuovo evento siamo sempre a parlare dei soliti problemi, evidentemente non si riesce ad affrontarli come si dovrebbe


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