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Tavola della pace: l’Italia non entri in guerra

I promotori della Marcia perugia-Assisi fanno appello al nostro Parlamento perché voti no all'intervento militare italiano

di Gabriella Meroni

”Ricordatevi dei trecentomila della marcia Perugia-Assisi: dite no al coinvolgimento dell’Italia nella guerra dell’Afghanistan”. E’ l’appello lanciato oggi dalla Tavola della Pace, promotrice della marcia Perugia-Assisi, a tutti i parlamentari in vista del dibattito di mercoledi’ sulla partecipazione dell’Italia alle operazioni militari in Afghanistan. Secondo i promotori della marcia, mentre nelle scorse settimane ci si e’ divisi tra chi riteneva che l’intervento armato fosse un mezzo sbagliato e chi lo riteneva inevitabile, ”oggi siamo chiamati a fare i conti con i fatti e l’evoluzione reale della situazione, con gli effetti reali dei bombardamenti, con il rischio di un ulteriore allargamento del conflitto, con la destabilizzazione del mondo musulmano in corso e con gli altri numerosi problemi evidenziati”. I responsabili della Tavola della Pace chiedono quindi ai parlamentari di ”fare quanto possibile per ottenere la sospensione e la fine dei bombardamenti e scongiurare l’annunciata catastrofe umanitaria e una estensione della guerra ad altri paesi. Ci sono molte azioni positive -sostengono- che si possono e si debbono fare per sradicare il terrorismo e costruire la pace ma che i governi non stanno ancora facendo”. La guerra in corso, infatti, sostengono i promotori della Perugia-Assisi, non sembra affatto risolvere il problema ma al contrario aggravarlo. Il terrorismo, sostiene ancora il Tavolo per la pace e’ un fenomeno transnazionale che richiede risposte transnazionali. L’associazione indica quindi alcune azioni possibili. In primo luogo, portare massicci aiuti alla popolazione civile dell’Afghanistan, esigere che il futuro governo provvisorio si impegni a rispettare i diritti umani anche con la partecipazione di una donna incaricata di promuovere il riconoscimento dei diritti delle donne. E ancora, intervenire subito in Medio Oriente con fatti concreti in grado di imporre l’immediato rispetto degli accordi di Oslo e delle risoluzioni delle Nazioni Unite e la fine delle azioni terroristiche. ”Gli Stati Uniti e l’Europa -afferma la Tavola per la pace- hanno gli strumenti per intervenire. Lasciare che il governo di Sharon continui nell’impunita’ la strage dei palestinesi cui assistiamo quotidianamente mina alle radici la credibilita’ dell’Occidente e impedisce il rapido sviluppo della lotta al terrorismo nel mondo arabo”. Secondo i responsabili della Tavola, occorre quindi ”dare all’Onu tutte le risorse e i mezzi necessari per individuare i rsponsabili e i complici degli attentati terroristici assicurandoli alla giustizia, isolando i loro sostenitori, proseguendo la strada tracciata dalle risoluzioni approvate sin dal 12 settembre. La riforma e democratizzazione dell’Onu non possono piu’ attendere”. Per i promotori della Perugia Assisi, poi, bisogna fare ogni sforzo per solleciare la ratifica e l’insediamento immediato della Corte Penale Internazionale cui spetta il compito di perseguire tutti i crimini contro l’umanita’; combattere ogni politica e atteggiamento tesi a contrapporre l’Occidente e l’Islam e rilanciare la cooperazione internazionale a tutti i livelli.


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