Non profit

Maroni abbia il coraggio di separare le slot dalla vita quotidiana

Simone Feder del Movimento No Slot in vista del decreto attuattivo della legge sul Gap in Lombardia non ha dubbi: «i bar sono luoghi sensibili. Non è pensabile che la distinzione tra il locale e le macchinette sia solo una linea gialla sul pavimento. Servono ambienti divisi»

di Redazione

In Regione Lombardia si sta lavorando per varare i decreti attuativi della legge sul Gioco d'Azzardo Patologico. Tra le tante implicazioni c'è quella che riguarda gli esercizi commerciali ad uso promiscuo (come bar e tabaccherie) con più di tre macchinette. Fatto salvo che i due ambiti, quello commerciale classico e le slot machine, debbano essere divisi, sembra che la Regione stia andando nella direzione della segnaletica al suolo.

Simone Feder, psicologo della Casa del Giovane di Pavia e attivista del Movimento No Slot però non ha dubbi: «sarebbe una scelta sciagurata».

«È necessario che la Regione abbia il coraggio in primo luogo di guardare ai bar come a luoghi sensibili. Sono esercizi commerciali in cui infatti entrano tutti, dai bambini agli anziani», sottolinea Feder che aggiunge, «Chiarito questo è evidente che mettere delle linee gialle per terra non risolve alcun problema e non crea nessuna distinzione tra i due ambiti. Nelle sale slot i minori non possono entrare, come si può permettere che invece le slot entrino nei bar?»  

Il punto per Feder è che «bisogna considerare il pericolo emulativo che si verrebbe a rafforzare con questa promiscuità: i giocatori devono essere tenuti separati, in appositi spazi». Certamente è una scelta che comporterebbe un aggravio per i gestori «ma bisogna considerare la dilagante penetrazione negli spazi commerciali cosiddetti normali da parte delle apparecchiature da gioco, non esistono più spazi bonificati», spiega Feder.

Un altro grande capitolo riguarda il tema dei rinnovi delle licenze. Anche qui serve più coraggio secondo Feder che spiega, «non basta intervenire esclusivamente sui rinnovi, bisogna cominciare a incidere anche sull'esistente, facendo controlli e revisioni».
 


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