Mondo

Padre Lombardi: Dolore e orgoglio per le tre suore

Il portavoce vaticano: «Hanno dato una testimonianza di dedizione e di servizio agli altri: dove c’è rischio c’è ancora più bisogno di vicinanza con il popolo che soffre»

di Joshua Massarenti

«Siamo costernati ma anche orgogliosi per la testimonianza di servizio agli altrui che le tre suore uccise hanno dato». Così padre Federico Lombardi ha dichiarato in un’intervista esclusiva concessa all’Agenzia radiofonica africana Echos des Grands Lacs, Afronline.org e a Vita.it. «Abbiamo avuto una reazione di grande dolore», dice padre Lombardi, «e anche una forte impressione in quanto si è trattato di un delitto terribile, di un crimine crudele nei confronti di persone che hanno sempre fatto carità e reso servizio per gli altri e che hanno dedicato la loro vita per il bene degli altri e dei poveri, e che oltretutto erano anche anziane».

C’erano stati segnali che facevano presagire quanto accaduto?
«È stata una sorpresa totale. Non c’era informazione di rischi particolari. Magari conoscendo meglio la situazione si poteva capire qualcosa, ma per me è stato assolutamente inatteso. Del resto la stessa meccanica con cui il delitto è avvenuto evidenzia il fatto che è frutto di una follia assurda. Non ci sono ragioni per spiegare altrimenti un delitto simile.  Il papa è rimasto profondamente colpito da questa tragedia, anche perché sappiamo come sia sempre così attento e vicino alle situazioni di frontiera nella chiesa. Ha indicato una partecipazione a questo dolore nella preghiera ma anche nella speranza: è motivo di orgoglio avere persone che sono tante impegnate sulle frontiere del servizio agli altri in situazioni così pericolose, anche a rischio della propria vita. Questa dedizione resta come un fattore di speranza. Abbiamo tanta ammirazione per queste donne che con così dedizione si sono applicate al servizio per gli altri. E cristianamente parlando siamo sicuri che il Signore le abbia accolte nella vita eterna».

Non avete mai pensato di allontanare missionari che si trovano in situazioni simili di pericolo?
«Sappiamo dove c’è rischio c’è ancora più bisogno di vicinanza con il popolo che soffre. Normalmente nella chiesa si suggerisce prudenza evitando di prendere rischi senza ragione. Ma il rischio non può essere una ragione per allontanarsi. È in quelle circostanze che a volte c’è ancora più bisogno di una testimonianza coraggiosa di carità. Anzi, quando c’è un popolo che soffre è una ragione per essere presente».


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