Politica

Renzi e i mille giorni. Parte il countdown

Sul sito web “Passo dopo passo” sarà possibile verificare i risultati raggiunti dal governo, rispetto agli obiettivi del governo, con uno spazio di coinvolgimento per i cittadini, dove ciascuno potrà giudicare e criticare. Ecco tutte le proposte e le scadenze entro cui saranno realizzate

di Redazione

Matteo Renzi in conferenza stampa a Palazzo Chigi ha presentato il suo antidoto alle accuse di non dare seguito ai proclami e alle promesse: «Nel momento in cui siamo accusati di annuncite – ha spiegato Renzi- noi rispondiamo con un calendario, di mille giorni, con tutte le proposte e una data di scadenza precisa». Sono le proposte di sempre? «Ma sono quelle su cui stiamo lavorando- ha sottolineato Renzi – E l’intensità del lavoro già prodotto in Parlamento lo dimostra». Da oggi inoltre sarà possibile monitorare in temp0 reale il lavoro dell'esecutivo.

I risultati pubblicati on line
La piattaforma operativa è un sito, già on line, per verificare passo dopo passo i risultati raggiunti dal governo, rispetto agli obiettivi del governo, con uno spazio di coinvolgimento per i cittadini, dove ciascuno potrà giudicare e criticare. Domani sarà arricchito con i contenuti sull’agricoltura, mercoledì con quelli sulla scuola. Anche i decreti attuativi e l’utilizzo dei fondi europei saranno resi pubblici e noti in tempo reale, in modo da evitare sia l’arretratezza dei decreti attuativi, che la dispersione delle risorse comunitarie, che non ci rendono degni di un Paese civile, ha notato il presidente del Consiglio. «Il giorno del giuramento del nuovo governo erano 889 i decreti attuativi, oggi sono 528- ha rilevato il ministro per le Riforme Maria Elena Boschi – Nell’arco di sei mesi abbiamo dimezzato il numero dei decreti attuativi dei governi precedenti». «Leggo di tanti giudizi rispetto al fatto che è finita la nostra luna di miele» con gli elettori. «Sono le stesse frasi che leggevo una settimana prima delle elezioni» europee, «quindi portano bene».E contro chi critica il sistema delle scadenze, il premier ha rilevato: «Ha un senso impiccarsi ad una data? Sì, perché l’espressione accountability non esiste in italiano, ma è un concetto di responsabilità ampia, estesa, è l’idea che ciascuno debba rendere conto di ciò che fa. Se mi avessero detto- ha concluso Renzi – che avremmo in soli sei mesi impostato la riforma del lavoro che ha dato risultati immediati, verificabili, e che avremmo avviato le riforme costituzionali, non ci avrei creduto».


I passi già fatti e quelli da fare
«Il ddl delega» sul lavoro «è in discussione in Parlamento e speriamo di poterlo approvare il prima possibile, ragionevolmente entro l’anno». Per quanto riguarda la giustizia, «noi siamo interessati» affinché «il dibattito prosegua- ha detto Renzi – Passo dopo passo diventa lo strumento con cui discutere e dialogare insieme». Sulle infrastrutture, Renzi fa un esempio su tutti, il gasdotto Tap: «Aver risolto quel tema significa essersi assunti una bella responsabilità come governo, ma significa farlo». Concludendo, in questi sei mesi, secondo Renzi, «abbiamo fatto molto: ma non ci basta. Se non hai voglia di realizzare i risultati, allora è meglio che cambi mestiere. Noi con molta serenità, gufi o non gufi, andiamo lì, alla fine dei mille giorni: non torniamo indietro sugli 80 euro, anzi cercheremo di allargare il bonus, ma senza mai ingenerare false aspettative». L’Italia farà «le riforme mantenendo» il limite del «3%» e «utilizzando la flessibilità che l’Ue ci consente» di utilizzare, ha ribadito Renzi. ] I passi già fatti e quelli da fare

L’articolo 18 e le tutele sociali
L’articolo 18 è un problema che riguarda 3000 persone all’anno, eppure sembra che sia l’unico problema del lavoro in Italia, ha sottolineato il premier. «Dobbiamo smetterla di parlare male della Germania, sul lavoro la Germania è un modello, non un nostro nemico», ha detto Renzi, assicurando che «alla fine dei mille giorni il diritto del lavoro sarà totalmente trasformato e l’Italia sarà un Paese semplice in cui investire».Ma rispettando sempre le categorie più deboli:nella delega al lavoro c’è anche una misura di protezione sociale, che è contenuta nel contratto a tutele crescenti, ha ricordato il ministro Graziano del Rio. Un altro strumento per la tutela sociale è quella a favore degli asili nido, scherzosamente ribattezzata da Renzi la riforma dei «mille giorni-mille asili nido», su cui il governo sta lavorando, anche per superare la forbice Nord-Sud. I fondi Ue: pronti a spenderli «più veloci del West» «I 300 miliardi» di investimenti annunciati dal nuovo presidente della commissione Ue «Juncker ci auguriamo arrivino il prima possibile: siamo pronti a spenderli più veloci del west». «È fondamentale che ci siano progetti seri», ha aggiunto il premier.] L’articolo 18 e le tutele sociali

I fondi Ue: pronti a spenderli
«I 300 miliardi» di investimenti annunciati dal nuovo presidente della commissione Ue «Juncker ci auguriamo arrivino il prima possibile: siamo pronti a spenderli più veloci del west». «E’ fondamentale che ci siano progetti seri», ha aggiunto il premier.
 


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