Politica

De Biase: «Per la Riforma suggerisco una task force»

Il giornalista non ha dubbi «la riforma del Terzo settore va accompagnata. Il modello è quello che ha funzionato per la legge sulle start-up e che ha portato un percorso molto rapido»

di Giuseppe Frangi

Una task force per accompaganre la riforma del Terzo Settore? Il modello è quello che ha funzionato per la legge sulle start-up e che ha portato un percorso molto rapido e altrettanto partecipato. Come racconta Luca De Biase, che di quel gruppo ha fatto parte. «Nel 2012 il ministero dello Sviluppo ha chiesto a una dozzina di esperti e osservatori del mondo delle start-up di raccogliere le idee su ciò che occorrebbe fare per accelerare la nascita di imprese innovative in Italia con l’intenzione di usare il rapporto di quella task force, come punto di riferimento per poi produrre una decisione legislativa in materia. Il rapporto è stato prodotto dalla task force coinvolgendo un vastissimo insieme di persone che opera nel mondo delle start-up e lo ha consegnato al Governo».

Il Rapporto ha indicato dei criteri, e la legge è stata scritta tenendo conto di quelle valutazioni. Un percorso replicabile in altre situazioni?
In questo caso c’erano fattori convergenti che hanno indubbiamente agevolato il lavoro. Primo fattore, il momento storico. La legge sulle start-up rispondeva a un’urgenza molto precisa, che era innanzitutto quella di favorire nuova occupazione. In secondo luogo sul fronte ministeriale c’erano interlocutori molto coinvolti, in particolare mi riferisco ad Alessandro Fusacchia e Stefano Firpo. In terzo luogo, trattandosi di un qualcosa di molto nuovo, abbiamo potuto confrontarci e mettere giù le linee, senza dover scontrarci con interessi conflittuali delle varie rappresentanze.

A parte queste condizioni particolarmente favorevoli, quali sono i fattori di novità di questo metodo che possono essere replicati?
Ad esempio il fatto di creareuna relazione costruttiva tra chi lavora e fa esperienza nei contesti sui quali occorre intervenire con un’innovazione legislativa e chi decide in materia.

Vede possibili implicazioni nel percorso di Riforma del Terzo settore?
Certamente ce ne sono, anche se qui si interviene su una realtà già esistente e molto strutturata, mentre con le startup eravamo su un terreno del tutto nuovo e quindi più libero da condizionamenti dell’esistente. Ma in un certo senso anche l’impresa sociale è terreno nuovo perché la vecchia legge è rimasta lettera morta. E quindi una task force su questo singolo pezzo della riforma sarebbe ipotizzabile…

(l'intervista integrale qui per i soli abbonati)

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