Welfare

Bettoni (Anmil): «Nessuna tregua, le tragedie si ripetono»

«Le vicende di cronaca sembrano destinate a smentire i dati che parlano di un lavoro per cui si muore di meno», commenta il presidente dell’ANMIL Franco Bettoni dopo che stamani due autotrasportatori sono morti per via delle esalazioni nocive di percolato emesse nel corso di un'operazione presso l'impianto di compostaggio Kyklos ad Aprilia.

di Redazione

«Forse sarebbe meglio mirare le azioni di sensibilizzazione e di formazione dei lavoratori per ottenere un’inversione di tendenza significativa ma che non tralasci o guardi con benevolenza a quelle aziende che non rispettano la sicurezza – aggiunge Bettoni – lasciando intendere all’opinione pubblica che dietro queste morti ci siano fatti di cronaca ineluttabili». Il giovane diciannovenne morto a Rimini nell’allestimento di un circo e gli altri due operai deceduti a seguito delle esalazioni venefiche confermano invece che le misure di prevenzione minime non sono state adottate e per questo hanno pagato con la vita lavoratori molto giovani.

«Dal Governo Renzi e dal Ministro Poletti ci aspettiamo che si rimetta mano ai temi della sicurezza sul lavoro e alla tutela delle vittime del lavoro, ma anche al Ministro Lorenzin chiediamo una ripresa delle tematiche legate all'amianto e anche in materia di cura, riabilitazione e protesi e di aggiornamento delle tabelle delle malattie professionali – spiega il Presidente dell’ANMIL – perché ci sono famiglie che non vengono mai riconosciute esse stesse come vittime e parliamo di madri e padri che non ricevono risarcimento dall’INAIL».

«A loro ci rivolgiamo per chiedere che questi temi ormai in stallo da oltre due anni a causa dell’avvicendarsi dei governi, possano essere oggetto di un’azione organica, soprattutto rispetto ai circa 20 decreti attuativi che attendono di essere emanati per rendere efficaci le normative del decreto 81 del 2008», aggiunge il Presidente dell'ANMIL.

«La recente nomina della Sen. Camilla Fabbri nel ruolo di Presidente e degli altri 20 componenti della Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali, deve essere motivo di rilancio di queste tematiche affinché venga proseguita l’opera egregiamente svolta dalla precedente Commissione lungamente presieduta dal Sen. Tofani e le dettagliate relazioni non rimangano un lavoro da biblioteca», commenta il Presidente nazionale ANMIL Franco Bettoni.

«Serve un approfondimento adeguato delle situazioni patologiche esistenti nel mercato del lavoro, come sottolineava il Presidente della Commissione Lavoro al Senato Maurizio Sacconi, ma – rimarca Bettoni – anche se viviamo in un grave momento di crisi e sappiamo che ci sono molte piccole aziende che vivono grazie ai subappalti giustificando di non avere i soldi per potersi permettere di rispettare le normative di sicurezza, bisogna forse rivedere i criteri di assegnazione dei lavori».

«Continueremo a dare la nostra disponibilità certi di poter essere un prezioso supporto in termini di divulgazione della cultura della prevenzione – conclude il Presidente dell'ANMIL – e vorremmo diventare un partner operativo contando sulla condivisione dei nostri associati, che rappresentano la metà di una categoria che conta oltre 900.000 persone, nonché sul supporto operativo e quotidiano di migliaia di volontari presenti in tutta Italia».


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