Cultura

Il Papa ai pentecostali: “Chiedo scusa per chi vi ha denunciati e perseguitati”

Papa Francesco: «Tra quelli che hanno perseguitato e denunciato i pentecostali, quasi come fossero dei pazzi che rovinavano la razza, c'erano anche dei cattolici: io sono il pastore dei cattolici e vi chiedo perdono per quei fratelli e sorelle cattolici che non hanno capito e sono stati tentati dal diavolo».

di Marco Dotti

«Tra quelli che hanno perseguitato e denunciato i pentecostali, quasi come fossero dei pazzi che rovinavano la razza, c'erano anche dei cattolici: io sono il pastore dei cattolici e vi chiedo perdono per quei fratelli e sorelle cattolici che non hanno capito e sono stati tentati dal diavolo».

Parole forti, quelle pronunciate da Papa Francesco a Caserta, dove è arrivato per la seconda volta in pochi giorni. Il Papa, con una valigetta da lavoro in mano, si è recato in visita  dal pastore Francesco Traettino, da anni impegnato nel campo dell'ecumenismo e suo caro amico dai tempi in cui Bergoglio era arcivescovo a Buenos Aires.  

Traettino è alla guida della Chiesa Evangelica della Riconciliazione e con lui Papa Francesco ha ppartecipato a un incontro, con oltre duecentocinquanta persone, nella Chiesa Pentecostale di Caserta.

La storia del movimento pentecostale in Italia risale al 1908, ma oggi il Papa ha fatto riferimento a un altro momento, tra i più tristi nella storia della Chiesa e dell'Italia, che  dal 1929, con i Patti Lateranensi, al 1935, con la circolare Buffalini-Guidi, vide i pentecostali prima esclusi dal novero delle confessioni religiose ammesse e poi duramente repressi, in quanto il movimento – così si legge nella circolare del ’35 – «esso si estrinseca e concreta in pratiche religiose contrarie all'ordine sociale e nocive all'integrità fisica e psichica della razza». Furono molti, in quegli anni, i cattolici, specialmente parroci, che denunciarono alle autorità i pentecostali.  Oggi la richiesta di perdono è arrivata nientemeno che dal Papa. 

«Qualcuno si stupisce che il Papa sia venuto a trovare gli evangelici. Sono venuto a trovare i fratelli», ha dichiarato il Papa che poi ha ribadito:  è «una tentazione dire: io sono la Chiesa tu sei la setta. Gesù ha pregato per l'unità. Lo Spirito Santo fa la diversità nella Chiesa. Lui fa la diversità. Ma poi lo stesso Spirito Santo fa l’unità e la Chiesa è una nella diversità. Una diversità riconciliata per lo Spirito Santo».  

Proprio lo Spirito Santo, ha spiegato il Papa, «fa la diversità nella Chiesa. La diversità è tanto bella, ma lo stesso Spirito Santo fa anche l’unità, così che la Chiesa è una nella diversità: per usare una parola bella, una diversità riconciliante. Lo Spirito Santo è armonia, armonia nella diversità». 

 

 

 


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