Salute

Book AriSla 2013: ricerca made in Italy d’eccellenza

Alla presentazione del Book AriSla 2013 il presidente Mario Melazzini ha ricordato che «sostenere l’eccellenza della ricerca scientifica made in Italy e contribuire a costruire un futuro senza Sla»

di Redazione

Cento pagine per raccontare in parole, numeri e immagini il lavoro scientifico svolto fino a oggi e che rende AriSla (Fondazione italiana di ricerca per la Scerosi Laterale Amiotrofica) una delle realtà non profit più virtuose e vive del panorama scientifico italiano e internazionale.
È stato presentato ieri a Milano il bilancio sociale 2013 di AriSla (in allegato un abstract) dal presidente Mario Melazzini e dal direttore scientifico Giulio Pompilio.

Sono stati 6 milioni e 500mila gli euro investiti in cinque anni di attività a sostegno della ricerca scientifica sulla Sla. La Fondazione ha finanziato 36 progetti, sostenuto 74 gruppi di ricerca e coinvolto 154 ricercatori, di cui 85 donne. Dal 2010 al 2013 i ricercatori AriSla hanno pubblicato 70 articoli scientifici e l’impatto delle loro pubblicazioni su quelle italiane è passato dal 9% al 27%, contribuendo a far collocare l’Italia ai primi posti nel mondo per numero di pubblicazioni scientifiche.

Tra i progetti nel Book 2013 sono citati in particolare due lavori comparsi su riviste di rilevanza internazionale: nel 2012 sulla rivista “Nature” è stata pubblicata la scoperta del gene Profilina-1, coinvolto nel 2% dei casi familiari di Sla, grazie al progetto Exomefals, coordinato dal professor Silani (Istituto Auxologico Italiano di Milano) e risultato vincitore del Bando AriSla 2009; nel 2013 sono stati pubblicati sulla rivista “Human Molecular Genetics” i risultati di ricerca del progetto Ipsals, finanziato con il Bando AriSla 2010 e coordinato dal professor Giacomo Comi (Università degli Studi di Milano), che hanno identificato come il trattamento con Cellule Staminali Neuronali derivate da iPSC (cellule staminali pluripotenti indotte) sia in grado di migliorare le funzioni neuromuscolari e aumentare significativamente la sopravvivenza in modelli murini di Sla.

Da Melazzini è stata citata anche la scoperta del gene Matrin-3, coinvolto nell’esordio della malattia, che ha conquistato la copertina di “Nature Neuroscience” nel marzo di quest’anno: AriSla ha finanziato una parte italiana dello studio con il progetto Sardinials, coordinato dal professor Adriano Chiò (Università degli Studi di Torino) e risultato tra i vincitori del Bando AriSla 2011. «Sono numeri molto significativi che indicano l’impegno e la determinazione con cui AriSla porta avanti il suo progetto: sostenere l’eccellenza della ricerca scientifica made in Italy e contribuire a costruire un futuro senza Sla», ha detto nel suo intervento il presidente Mario Melazzini. «Siamo convinti che solo la ricerca possa fornire le risposte per individuare le terapie per la Sclerosi Laterale Amiotrofica. Per questo motivo continueremo su questa strada, selezionando le proposte di studio da finanziare secondo metodi trasparenti che premiano il merito e, perché no, anche l’ambizione di affrontare sfide innovative e d’avanguardia. Vogliamo non solo essere al fianco dei ricercatori nella fase di avvio dei loro progetti di ricerca, ma fornire un supporto continuo per mantenere l’eccellenza dei progetti selezionati».
Per Melazzini, inoltre «è fondamentale costruire un percorso virtuoso che coinvolga ricercatori, mondo accademico, imprese, istituzioni e agenzie di finanziamento per raggiungere concretamente l’obiettivo di trovare una cura per la malattia, rendendo più efficaci gli investimenti in ricerca. Crediamo in una ricerca fatta di persone ed è con loro che intendiamo ottenere nuovi traguardi, perché la ricerca non è una parola astratta, ma una realtà tangibile»

«Il nostro sistema di finanziamento prevede la selezione delle migliori proposte progettuali, attraverso un sistema di peer-review, metodo accreditato presso la comunità scientifica internazionale e garante dei principi di trasparenza, oggettività e merito scientifico», ha spiegato il Direttore scientifico Giulio Pompilio. «AriSla è altresì impegnata nel monitoraggio continuo dei progetti beneficiari del finanziamento e nel mettere a disposizione dei ricercatori servizi e facility che permettano loro di fare una ricerca competitiva e all’avanguardia. Nei 5 Bandi che abbiamo pubblicato, uno ogni anno dal 2009, sono state 427 le proposte presentate, circa il 46,4% sono Pilot Grant – ossia proposte ad alto potenziale innovativo – previsti dalla Call solo negli ultimi tre anni. Certamente un dato molto positivo che conferma la spinta innovativa di cui sono dotati i ricercatori italiani».
Una delle peculiarità del sistema di finanziamento messo in atto da AriSla è la valorizzazione dei contributi degli Enti sostenitori, attraverso un 0 a oggi il contributo delle donazioni, pari a 1.262.756,51 euro, si è tradotto nell’adozione di 16 progetti di ricerca, una cifra che rappresenta il 47% dei progetti finanziati.

Il presidente Melazzini ha poi concluso la presentazione dedicando il book «alla comunità scientifica, alla comunità dei pazienti, a coloro che partecipano al sostegno della ricerca sulla Sla e che vorranno parteciparvi in futuro perché possano conoscere la qualità del lavoro svolto dalla Fondazione e la coerenza delle azioni messe in atto con la nostra mission: dare sostegno alla ricerca, perché la ricerca è speranza e la speranza è vita».
 


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