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Unicef: 700 milioni di donne si sono sposate da bambine

Resi noti oggi dall'Unicef gli ultimi dati su Mgf (mutilazioni genitali femminili) cui sono sottoposte 130 milioni di bambine e sui matrimoni precoci. «Dobbiamo accelerare i nostri sforzi» dice il Dg dell'Unicef, Anthony Lake

di Martino Pillitteri

Sono ancora troppe le ragazze che subiscono Fgm (Femal genital mutilation – mutilazioni genitali femminili) o un matrimonio precoce. In occasione del Girl Summit, organizzato dal  governo britannico e l'Unicef, l’organizzazione internazionale ha presentato i nuovi dati dei due fenomeni. Sono oltre 130 milioni le bambine e le donne che hanno subito qualche forma di Fgm nei 29 paesi dell'Africa e del Medio Oriente dove questa pratica dannosa è più diffusa. Le ragazze che vi vengono sottoposte, al di là dell’estremo dolore fisico e psicologico sono a rischio di emorragia, infezioni, sterilità e morte.

In tutto il mondo, più di 700 milioni di donne si sono sposate da bambine. Più di 1 su 3 – circa 250 milioni – si è sposata prima dei 15 anni. Le ragazze che si sposano prima di compiere 18 anni hanno meno probabilità di frequentare la scuola e più probabilità di subire violenza domestiche. Le adolescenti hanno più probabilità di morire a causa di complicazioni durante la gravidanza e il parto rispetto alle donne tra i 20 e i 30 anni; i loro figli hanno maggiori probabilità di nascere morti o di morire nel primo mese di vita.
«Fgm e matrimonio infantile danneggiano profondamente e per sempre le ragazze, negando loro il diritto a fare delle scelte autonome e raggiungere il pieno potenziale. Queste due pratiche creano danni alle ragazze stesse, alle loro famiglie e alle società a cui appartengono», ha detto il Direttore generale dell'Unicef Anthony Lake. «Le ragazze non sono una proprietà ma hanno il diritto di poter determinare il proprio destino. Quando lo fanno, tutti ne beneficiano».

I dati dell'Unicef pubblicati oggi mostrano che, sebbene la diffusione sia leggermente diminuita nel corso degli ultimi tre decenni, occorre che i tassi di progresso aumentino sensibilmente perché riescano a compensare la crescita della popolazione nei paesi in cui le pratiche sono più comuni.
Nel complesso, un'adolescente di oggi ha circa un terzo di probabilità in meno di subire mutilazioni rispetto a 30 anni fa. Kenya e Tanzania hanno visto i tassi scendere a un terzo rispetto ai livelli di trent'anni fa, grazie alla mobilitazione comunitaria e alla legislazione. Nella Repubblica Centrafricana, Iraq, Liberia e Nigeria la diffusione si è dimezzata. Gli atteggiamenti stanno cambiando: i dati più recenti mostrano che la maggioranza delle persone nei paesi in cui si pratica l'Fgm pensa che dovrebbe finire, ma continua a costringere le proprie figlie a sottoporsi a questa pratica a causa della forte pressione sociale.

Senza un'azione molto più intensa e prolungata di tutta la società, centinaia di milioni di altre ragazze subiranno un danno profondo, permanente e assolutamente inutile.
Se si mantengono i tassi di riduzione nei matrimoni precoci degli ultimi tre decenni, le conseguenze della crescita demografica faranno sì che il numero delle donne sposate da bambine (oltre 700 milioni) rimarrà stabile fino al 2050; mentre fino a 63 milioni di ragazze in più potrebbero essere mutilate entro il 2050.
Raddoppiando il tasso di riduzione il numero delle donne sposate da bambine arriverebbe fino a 570 milioni entro il 2030 e a 450 milioni entro il 2050.

«I numeri ci dicono che dobbiamo accelerare i nostri sforzi. E non dimentichiamo che questi numeri rappresentano vite reali. Ma se i problemi sono globali, le soluzioni devono essere locali, portate avanti dalle comunità, dalle famiglie e dalle ragazze stesse per cambiare mentalità e rompere i cicli che perpetuano l'Fgm e il matrimonio precoce», ha detto Lake. «Non possiamo lasciare che questi numeri impressionanti ci rendano insensibili, ci devono obbligare ad agire».
 

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